Ma ci hai pensato bene? Vuoi anche tu diventare fotografo professionista?  Sicuro sicuro sicuro?

La maggior parte dei fotografi che conosco da anni possiedono una doppia opinione quando si parla di fotografia. Da un lato sono consapevoli del fatto che fanno uno dei mestieri più belli del mondo, dall’altro lo odiano.

Se hai deciso di diventare fotografo professionista ti auguro il massimo del successo e soprattutto di essere innamorato del tuo mestiere. Però sento anche la necessità di eliminare qualche finto mito che avvolge il mestiere di fotografo. Non ti sto dicendo di non fare il grande salto, ma di aspettare almeno di leggere questo post, costruito sulla base delle tante chiacchierate che ho fatto davanti a una pizza con diversi professionisti del settore. Poi ci pensi e, se non hai cambiato idea, sei sempre in tempo al cambio di vita: diventare fotografo professionista.

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Prima balla: il fotografo professionista viaggia il mondo a spese degli altri

Quei tempi sono finiti. Intanto perché oggi sono sempre meno i fotografi che viaggiano in missione per grandi testate. Con l’avvento della digitalizzazione i tempi dei grandi viaggi corredati da reportage fotografici sono finiti. Oggi è molto più semplice attivare un buon contatto locale e commissionare un servizio fotografico direttamente a un fotografo del posto. Il mondo è pieno di buoni fotografi che conoscono bene la realtà locale, sono già introdotti, hanno spese bassissime e tempi d’intervento veloci.

Inoltre, viaggiare per vacanze è diverso rispetto a farsi 8 ore di viaggio per un lavoro fotografico, arrivare rintronati dal cambio di fuso orario e dovere ancora iniziare a lavorare per un cliente. Rispettando le scadenze.

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Diventare fotografo professionista vuole dire spendere l’80% del tempo a fotografare e il 20% al computer

Falso. E’ il contrario. Essere un professionista vuole dire fare il salto e gestire un business e questo comporta una serie di aspetti che un hobby non ha necessità di gestire. Parlo di marketing, di organizzazione di un budget, della sua gestione, delle attività di cura del cliente postvendita…

Forse parte di queste attività potrai delegarle a un professionista, ma a scapito di altri costi. Fare fotografia per piacere personale nei ritagli di tempo e farlo per mangiare la pagnotta sono cose diverse. Ti sorprenderà la quantità di tempo necessaria alla cura delle relazioni umane e commerciali rispetto a quello che dedicherai a scattare immagini.

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Con la fotografia di matrimonio si guadagna tantissimo

Dipende. Chi guadagna tanto ha due qualità:

  • Scatta grandi immagini e consegna lavori completi di altissima qualità.
  • Ha impiegato molto tempo a costruire la giusta rete sociale per arrivare alla giusta clientela.

La maggior parte dei fotografi che realizzano servizi di matrimonio utilizza questa fonte di reddito come colonna portante del suo business, ma questo non vuole dire che ci si diventa ricchi facilmente. E anche in questa specializzazione, la concorrenza sta diventando veramente spietata.

Spietata vuole dire combattere sul mercato con fotografi (?) che vendono servizi di matrimonio a 500 euro.

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E’ meraviglioso lavorare da casa circondati dalla propria famiglia!

camera-manTranquillo: non corri questo rischio. Anche perché se devi gestire i tuoi figli non riuscirai a lavorare come fotografo. Finirai per lavorare alle tue immagini la sera, dopo che avrai messo i figli a letto.

Ricordati inoltre che lavorare da casa ha enormi vantaggi (come i costi e tempi di trasporto ridotti, oppure la maggiore flessibilità di orari) ma anche diversi svantaggi. Tra questi ne cito due:

  • Siccome sei a casa, puoi andare a fare la spesa… In un paese in cui il lavoro da casa è ancora confuso con il tanto sei a casa a fare niente il rischio è quello di essere percepito per il 50% sfaticato, per il restante 50% artista perdigiorno. Ho un conoscente che sta tentando la strada del giornalismo, lavorando da casa. Ha dovuto affittare uno spazio condiviso con altri giornalisti per potere uscire alla mattina da casa e dedicare qualche ora consecutiva al suo lavoro senza essere interrotto.
  • Lavorare da casa porta al rischio isolamento, con conseguente perdita di rete sociale.

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Puoi scegliere quando lavorare

Sarebbe bello, vero!? Se da un lato è vero che la flessibilità degli orari sicuramente aumenta, è una flessibilità legata al fatto che a fine mese devi pagare comunque la rata del muto della casa. La maggior parte dei fotografi professionisti che conosco lavora 6 giorni alla settimana (quando non 7, perché alla domenica ci sono i matrimoni da fare). Essere il tuo datore di lavoro vuole dire dovere vincere la tendenza a procastinare, la pigrizia, la disorganizzazione, la Playstation e il fancazzismo. Tutti assieme.

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Guadagni migliaia di euro da un solo giorno di lavoro

Per ogni giorno di lavoro sul campo come fotografo, ce ne sono molti altri dietro le quinte prima e dopo quel singolo giorno. E’ vero che un servizio fotografico può durare 8 ore, ma ad esempio nel caso di un servizio di matrimonio le ore totali lavorate fanno presto a superare le 60 tra sopraluogo, preparazione e postproduzione. Un fotografo naturalista può spendere quattro giorni al gelo per una singola immagine.

A prescindere dal tempo che come fotografo professionista dedichi, devi tenere in conto questa lista della spesa:

  • vendere, foto, online, fotografia, immagini, microstock, shutterstock, LightroomFotocamera e corredo base ma professionale di ottiche
  • Rinnovo minimo (quadriennale?) della tua attrezzatura
  • PC. Con tanta RAM. E Hard Disk esterni in abbondanza.
  • Software non taroccato. Adesso sei professionista, ricorda!
  • Affitto di un piccolo studio
  • Noleggi location per shooting
  • Costi di promozione del tuo brand
  • Commercialista
  • Minimo INPS come artigiano anche se a reddito nullo
  • Imposte percentuali sul reddito
  • Assicurazione
  • Aggiornamento professionale e formazione
  • Spese viaggi di lavoro
  • Telefono e utenze

E con questa lista hai aperto la serranda del negozio. Da qui in poi devi guadagnarti da vivere. Sulla base di un campione statistico del tutto arbitrario fatto tra i miei amici fotografi professionisti, un guadagno netto del 30%-35% sul totale della commissione è un successo.

Cito un testo che non parla di fotografia, ma che mi ha aiutato a capire meglio cosa vuole dire aprire e gestire un’attività. Il titolo è Come creare una startup in proprio con meno di 1000 euro di Andrea Benedet. E’ un libro del 2014, ha 288 pagine, mi ha messo in testa molte idee nuove e per qualche misterioso motivo costa meno 6 euro. A dimostrazione che le cose buone non devono per forza costare tanto.

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Conclusioni

Due considerazioni finali. Questo post è fatto in buona parte di ritagli di lunghe chiacchierate informali con amici professionisti.

  • Quando si diventa un professionista? Qual è la differenza tra il fotografo professionista e quello che non lo è? La differenza non è l’attrezzatura, non è la bravura, non è il tempo da cui si pratica fotografia. La vera differenza è che il fotografo professionista deve guadagnarsi da vivere con questo mestiere. Se vogliamo scegliere un momento esatto di distinzione tra professionista e non, possiamo indicare il momento in cui una persona apre la partita IVA e decide che la maggior parte del suo sostentamento deriverà da quell’attività.
  • In tutti i casi che ho conosciuto i fotografi professionisti passano la serata a lamentarsi del perché il mercato è uno schifo, perché il mestiere non è più quello di una volta, perché i clienti li fanno impazzire… ma in tutti i casi, alla domanda tu lo rifaresti a scegliere questo mestiere? La risposta è sempre: Sì. Perché alla fine è uno dei mestieri più belli al mondo.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti segnalo anche l’articolo Come NON diventare fotografo professionista

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