Paris souvenirPenso che la moneta più preziosa sia il tempo, non gli euro. Penso che con delle capacità tecniche normali tutti possano diventare fotografi microstock di discreto successo. Il problema è in quanto tempo.

Il processo di apprendimento mediante errori e rifiuti nel mondo del microstock è la causa per la quale circa l’80% di chi ci prova non supera l’anno. Più che la capacità tecnica o l’attrezzatura la differenza la fa quasi sempre la capacità di non mollare. Ma c’è un modo per accelerare questo processo di scalata al (almeno discreto) successo di fotografo microstock?

E’ già qualche anno che bazzico nel mondo del microstock e, oltre ai successi che fortunatamente sono arrivati, ho anche preso la mia parte di mazzate. Forse se avessi potuto avere qualche dritta alcuni anni fa probabilmente sarei arrivato a dove sono oggi almeno con un paio di anni d’anticipo. Se dovessi sintetizzare le tre cose che qualche anno fa avrei voluto sentirmi dire e che sicuramente avrebbero accelerato il mio percorso come fotografo di microstock direi che sono queste.

1) I viaggi rimangono un’ottima fonte di fotografie anche se il mercato della fotografia Travel è relativamente saturo. In particolare, il fatto che tu stia leggendo questo articolo indica che o sei italiano, o ai possibilità di lavorare con l’Italia. Il made in Italy è un brand molto potente nonostante crisi economiche e disgrazie politiche. Le fotografie dell’Italia comunque vendono tanto e tu hai la possibilità di non dovere attraversare l’oceano per arrivare qui a scattare. Ricordati però di ricercare prima online quello che richiede il mercato e solo dopo fotografare, magari pianificando di visitare località che in un primo momento non avevi pensato ma delle quali c’è carenza di immagini disponibili.

2) Una fotografia deve funzionare, non essere bella. Una bella fotografia del gatto non interessa a nessuno (tranne che si tratti di un gatto rarissimo o stia facendo qualcosa di speciale). Una fotografia mediocre di qualcosa d’insolito invece vende tantissimo. La capacità tecnica del fotografo perde il proprio vantaggio competitivo quando si confronta con uno scatto raro.

3) Pensa con la testa del cliente finale. L’acquirente della tua immagine compra perché ha un problema che deve risolvere e tu lo devi aiutare. Il cliente può avere l’esigenza di pubblicizzare una località turistica, illustrare un concetto, utilizzare un’immagine per un sito web di giardinaggio; parti sempre dal possibile utilizzo della tua immagine. Poi schiaccia il pulsante di scatto. In sintesi: tu devi risolvere il problema del cliente.

Il microstock costa tempo ma pochi soldi. Senza contare che nel percorso migliorerai sia come fotografo, sia come imprenditore. Perché alla fine di questo si tratta: costruire un business, magari da affiancare come attività part-time al tuo attuale lavoro per poi in futuro diventare la tua unica attività.

E se tu dovessi scegliere solo tre consigli da dare a chi inizia il suo viaggio nel microstock oggi, cosa suggeriresti?

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