Ho imparato da poco che essere un papà fotografo non vuole dire semplicemente pianificare le fermate per i servizi igienici e mettere in auto della musica che lo intrattenga.

E’ un po’ più complicato.

In questo post vedremo assieme 8 suggerimenti utili a rendere meno faticoso al fotografo conciliare passione fotografica e famigliare. Si tratta di suggerimenti che ho imparato lungo un percorso di apprendimento personale non sempre semplice. Perché i figli sono tanto belli, ma a volte anche tanto tanto faticosi.

Prendi più tempo di quello che ti serve

La cosa più importante da portare con te in qualsiasi momento, da quando sei in aeroporto a quando arrivi in albergo, è del tempo extra. I bambini amano esplorare e non sono interessati a viaggiare velocemente dal punto A al punto B. Anzi, si divertono a esplorare cosa unisce questi due punti.

E’ meglio partire già previdenti su questo punto: prendi il tempo che pensi sia necessario e moltiplicalo per due. In questo modo non avrai una crisi di nervi quando dovrai cambiare nuovamente il pannolino di tuo figlio appena lo hai preparato per uscire oppure quando improvvisamente impazzirà è inizierà a piangere impedendoti di entrare in un museo fino a quando non vedrà un piccione passare che attrarrà la sua attenzione e si calmerà. Stessa cosa per il tempo che pensi sia necessario per fotografare un soggetto: moltiplica per due e tieniti abbondante.

Nota bene: i motivi per i quali i bambini possono avere crisi isteriche velocissime è ancora tutto da scoprire. Ricordati che non sei un papà fotografo solo: siamo in tanti.

Porta con te solo l’attrezzatura fotografica essenziale

Viaggiare e fotografare con un bambino richiede una scelta di attrezzatura minimalista degna di un approccio zen. Ho provato a consigliare ad altri papà fotografo di viaggiare leggerissimi ma non sono mai stato ascoltato, quindi non mi aspetto che lo faccia tu.

Ti chiedo però di fare un esperimento: passa una giornata da mattina presto a sera in una città vicino a dove vivi portandoti dietro l’attrezzatura fotografica, un bambino e un po’ di borsoni di pannolini, pappette e cambi vestitini. Prova a fare questa esperienza: sono sicuro che parte della tentazione di portare con te quei quattro obiettivi che all’apparenza ti sembrano essenziali ti passerà.

L’attrezzatura che mi porto a presso inizia da un buon paio di scarpe comode e un vestiario che mi permetta di essere a mio agio sia con la temperatura, sia con la necessità di entrare in luoghi di culto (no canottiere o pantaloncini sopra il ginocchio).

Ecco il mio corredo fotografico quando sono in viaggio:

  • Canon 5D MKII
  • Obiettivo Canon 24-105mm serie L
  • Treppiede portatile
  • Una scheda di memoria e una batteria di riserva

In albergo rimangono

Perché due macchine fotografiche?

Fotografo non solo per piacere personale ma anche per professione. In particolare, contribuisco come fotografo alle agenzie Shutterstock, Fotolia e 123RF (non solo queste, ma queste sono quelle in cui vendo di più e meglio le mie immagini).

Questo mi obbliga ad avere un backup fotografico completo sia nel corpo macchina (si tratta di due fotocamere full frame), sia negli obiettivi. Voglio essere tranquillo sul fatto che anche se uno dei due corpi macchina mi lasciasse a piedi sarei in grado di ritornare in albergo e comunque portare a casa il risultato fotografico sperato.

Inoltre, i due obiettivi sono dei tuttofare: il 24-105 mm è in assoluto la lente più versatile del mio parco ottiche, mentre il 16-35 mm mi permette in parte di sopperire a un possibile guasto della lente principale 24-105 mm (si possono visitare interi paesi scattando a 35 mm) e di avere con me un grandangolo spinto soprattutto per le fotografie di interni.

La sintesi: esco con bimbo, carrozzina (o zainetto portabimbo), una borsa di accessori per il bambino infilata sotto la carrozzina e una macchina fotografica a tracolla. Non porto con me obiettivi aggiuntivi e se non ne prevedo la necessità lascio il treppiede in albergo.

Piccolo suggerimento: se vuoi approfondire come riesco a conciliare fotografia professionale e famiglia, puoi leggere Come continuare a fotografare con un figlio e un lavoro

Le impostazioni della fotocamera del papà fotografo

[sociallocker]

Il papà fotografo deve essere in grado di cogliere l’attimo fuggente fotografico e di farlo con un bambino in braccio, il biberon nell’altra mano e riuscire a scattare tenendo la macchina fotografica tra i denti. Scherzo. Ma neanche poi tanto.

Ecco le mie impostazioni per la battaglia fotografica che attende!

  • Macchina mai spenta ma sempre in stand by
  • Paraluce sempre montato: permette di avere fotografie con maggiore contrasto, minori difetti dovuti a illuminazione laterale sfavorevole e protegge l’obiettivo.
  • Impostazione di Priorità di apertura, f/8. Questa apertura di diaframma non è sempre perfetta, ma è abbastanza buona per la maggior parte delle situazioni. E’ sufficientemente ampia per cogliere la luce delle scene quotidiane senza allungare eccessivamente i tempi di esposizione e riducendo la possibilità di avere fotografie mosse. Inoltre, la maggior parte delle lenti lavora molto bene a questa apertura di diaframma.
  • Sistema di stabilizzazione ottica attivato
  • Autofocus
  • ISO 200 o 400. Anche in questo caso, si tratta di un buon compromesso per avere una macchina pronta a cogliere occasioni. Le moderne macchine fotografiche full frame reggono benissimo la spinta fino a ISO 400 senza introdurre troppo disturbo digitale e questo valore ISO è necessario per scattare senza avere fotografie mosse con un’apertura f/8 in una zona d’ombra durante una giornata di sole. Anche in questo caso, si tratta di una impostazione tuttofare.

Prenota con anticipo

Sono finiti i tempi in cui si poteva girare in piena avventura e trovare una camera all’ultimo secondo, con il rischio di dormire in macchina oppure sotto le stelle. Prenotare viaggio e hotel con anticipo diventa una necessità con l’arrivo di un bambino.

Sebbene sia un modo di viaggiare meno spontaneo rispetto a quando eri senza pargolo, prenotare in anticipo ti permette sia di risparmiare soldi (non mi chiedere perché, ma in diverse situazioni mi è stato dato online gratuitamente il lettino aggiuntivo che in albergo costava fino a 16 euro a notte!), sia di risparmiare tempo quando arrivato a destinazione non sarai costretto a cercare una stanza affamato, stanco e con un bambino che piange sul sedile posteriore dell’auto.

Dai a tuo figlio la tua fotocamera

no, non quella che usi tu per fotografare, ma quell’altra vecchia che comunque non utilizzeresti più. Meglio se si tratta di un modello abbastanza robusto per non fargliela distruggere nei primi 10 minuti.

I bambini imparano imitandoci e una fotocamera permette a loro di essere contenti per il nuovo giocattolo nelle loro mani e, quando il bimbo sarà sufficientemente grande, a te di stupirti per cosa riuscirà a inquadrare e scattare dal suo punto di vista. Ci saranno moltissime fotografie di piedini e ruote del passeggino, ma anche qualche capolavoro! E chi lo sa che la tua malattia fotografica non sia trasmessa al piccolo che cresce…

Preparati al meteo

Hai ragione: è assolutamente banale e spendere il tuo tempo leggendo un post che ti ricorda di stare attento al meteo sembra una sciocchezza. Ma ricordati che un bambino vestito in modo confortevole rispetto alle condizioni climatiche è più felice. Con tutte le opzioni disponibili, non c’è bisogno di vestire tuo figlio con una tuta da neve più grande di quattro taglie, non mettergli i guanti per proteggerlo dal freddo oppure lasciarlo a piedi nudi sulla sabbia rovente. Basta anche solo una di queste cose per rendere una giornata insopportabile a lui e a te.

E ricordati delle batterie della tua fotocamera: il freddo è uno dei modi più veloci per scaricarle velocemente. Tieni le batterie di riserva attaccate al tuo corpo: io le metto sempre nella tasca posteriore destra dei pantaloni così so con sicurezza dove si trovano.

Viaggia con i trasporti pubblici

La maggior parte dei bambini ama la novità di un mezzo di trasporto diverso. Usare un treno, una nave o un autobus è per lui un’avventura nuova e offre l’occasione per conoscere persone nuove ma soprattutto altri bambini. Per non parlare del fatto che tu, non dovendo guidare, potrai sfruttare le occasioni fotografiche che si presenteranno lungo il tragitto.

Dove investire i propri risparmi?

Mi sono stancato di leggere fiumi di post online che discutono se sia meglio Canon o Nikon e su quale modello sia meglio di quale.

Ho scelto Canon non perché sono fondamentalista di questo brand ma semplicemente perché nel momento del mio primo acquisto Canon aveva offerte più convenienti per modelli reflex entry level. Ritengo che sia Canon, sia Nikon, ma anche molti altri brand fotografici stiano proponendo dei prodotti eccezionali e impensabili fino anche solo a cinque anni fa. Se sei nel dubbio, una macchina fotografica reflex entry level di uno di questi due brand sicuramente non ti farà sbagliare l’acquisto. Non mi pronuncio sulle più recenti mirrorless in quanto a mio parere ancora in  evoluzione e con una maturità (anche di prezzo) che arriverà tra qualche anno, ma questo non vuole dire che non esistano prodotti eccezionali anche in questo settore.

A prescindere dal dibattito Canon-Nikon che lascia il tempo che trova, penso che se tu avessi disponibilità economica questa dovrebbe essere la priorità di investimento. Nell’ordine:

  • Formazione. In aula, in DVD, in libri, in visite di mostre, in workshop durante i fine settimana… Investi sul tuo occhio fotografico e sulle tue capacità prima che sui gadget fotografici.
  • Ottiche. Comprati le migliore ottiche che ti puoi permettere. Una buona ottica influisce sul risultato finale di un’immagine molto di più di un corpo macchina lanciato sul mercato ieri. Con il vantaggio di mantenere il valore nel tempo e di non dovere essere cambiata ogni tre-quattro anni.
  • Un buon treppiede. Se sei un papà fotografo, meglio un modello in carbonio portatile.
  • ok, come quarta e ultima opzione puoi comprarti un corpo macchina nuovo…

 

Paolo

[/sociallocker]

.

.

.