Esistono delle alternative al microstock per chi vuole vendere fotografie online? In questo post ti racconto le mie scelte.
Quinta e ultima puntata di questa miniserie di post dedicata a cosa ho imparato in 10 anni di fotografia microstock. Puoi trovare qui il post precedente.
Verso quale direzione?
La fotografia microstock mi ha dato tantissimo sia per quanto ho imparato, sia per quanto ho guadagnato. Se oggi sono un fotografo migliore e mi pago il mutuo della casa è grazie alla fotografia microstock, in primis le agenzie Shutterstock e Fotolia che da sole rappresentano il 60% dei miei guadagni.
Non sto dicendo che le agenzie microstock siano da santificare perchè sono pagate e bene per quello che fanno, ma mi hanno oggettivamente dato delle possibilità che prima non avevo.
Continuerò a fare upload costanti nei prossimi anni ma non voglio limitare la mia esperienza fotografica unicamente a questo mercato e pertanto cercherò alternative al microstock.
Potrei essere un fotografo microstock migliore e guadagnare di più? Sì, potrei esserlo, e non mi interessa.
Semplicemente perché se volessi vendere di più dovrei fotografare molto di più, ad esempio potrei fare più fotografia still life in studio, ma non ho voglia di investire del tempo a fotografare oggetti (per quanto mi piaccia farlo con moderazione).
Oppure per vendere di più dovrei affacciarmi a generi diversi, ad esempio fotografando modelli professionisti, ma questo richiederebbe uno sforzo organizzativo notevole e un aumento dei costi che mi priverebbe della libertà fotografica fino ad oggi avuta.
Preferisco continuare a fotografare con serietà, in modo costante nel tempo, in modo professionale, ma senza perdere il piacere di farlo. Quindi ho intenzione di scattare immagini che mi emozionano e che richiedono poche complicazioni organizzative.
Scelgo di continuare a guadagnare, meno di quanto potrei se seguissi esclusivamente le richieste del mercato, fotografando quello che mi piace e quando mi piace.
E’ un lusso che mi posso permettere perchè la fotografia non è la mia unica fonte di sostentamento: mi rendo perfettamente conto che se il tuo stipendio dipende esclusivamente dalla fotografia il ruolo del mercato è molto più tirannico.
Io ho però scelto una strategia diversa, quella di fare convivere una posizione di lavoratore dipendente con la partita IVA di fotografo, come descritto nei precedenti post di questa miniserie.
Quindi qual è il piano per il futuro? Fermarsi? Va bene così? Basta idee nuove?
No, assolutamente.
E’ recentemente stato pubblicato un ottimo ebook sulla fotografia (microstock e non solo): The Brutally Honest Guide to Microstock di Alex Rotenberg.
Cerco di mantenermi sempre aggiornato sulla fotografia microstock ed ho letto buona parte di tutto quello che è stato pubblicato in merito. Erano diversi anni che non arrivava qualcuno con una visione fresca e (brutalmente) onesta sul tema, per questo sono contento di suggerirti questo ebook.
Il libro di Alex fa questo: ti toglie tante illusioni sul mondo del microstock ma contemporaneamente ti spiega come funziona il meccanismo (dandoti un vantaggio competitivo enorme sugli altri fotografi). Inoltre, esplora le alternative al microstock per chi vuole vendere fotografia online.
Come come come?
Un libro sulla fotografia microstock che ti indica delle alternative al microstock?
Eh sì, Alex ha fatto un gran bel lavoro utile con una critica costruttiva nei confronti del mercato fotografico online. E visto che volevo approfondire un ebook che mi era piaciuto molto, qualche tempo fa ho contattato Alex per fare quattro chiacchiere via mail.
Con mia sorpresa ho scoperto che Alex era in Italia nella città in cui lavoro, quindi la conseguenza è stata immediata: ci siamo fatti una pizza assieme. Bellissima serata, piena di idee sul microstock ma anche su tutto il mondo della vendita di fotografie online: qui puoi trovare una breve sintesi estratta dal blog di Alex.
Alternative al microstock?
Cosa ne è uscito per il futuro? Quali alternative alla fotografia microstock?
Ti racconto alcune conseguenze che la lettura di questo eBook, aggiunta a una pizza con il suo autore, hanno avuto sulla mia strategia per il 2018 di fotografo (non solo più) microstock.
- Conferma della mia fiducia nella fotografia microstock. Ho rivisto parzialmente la scelta delle agenzie cui contribuire eliminando quelle che avevano dato problemi nell’ultimo anno. La mia routine è confermata: upload di 20 fotografie alla settimana a 25 agenzie microstock, circa 48 invii all’anno. Il microstock rimane lo zoccolo duro della mia attività, penso che ci sia ancora diverso spazio per guadagnare, ma nel frattempo si va in esplorazione delle alternative.
- Revisione totale del mio portfolio fotografico su Fine Art America e scelta di distinguere in modo netto i due brand: da una parte la produzione di fotografia microstock (dove il mio nickname è Perseomedusa), dall’altra quella destinata alla produzione di stampe fine art su Fine Art America (dove il mio nickname è Paolo Modena). Questo secondo brand sarà in futuro supportato da un sito web dedicato a un cliente completamente diverso rispetto a quello microstock.
- Sto valutando, per la prima volta nella mia carriera, di inviare immagini in esclusiva a un’agenzia. Ho scelto Arcangel Images. Qui la scelta di mercato è diversa. Metterò online immagini destinate in modo esclusivo a questa agenzia e con licenza RM. Si tratta di immagini diverse a quelle del microstock, sicuramente più artistiche e spinte da un punto di vista di postproduzione fotografica. Uno dei principali mercati di quest’agenzia è quello delle immagini destinate alle copertine degli eBook: penso che sia un mercato che possa avere affinità con una parte della mia postproduzione fotografica. Sfogherò le mie velleità artistiche su questo sito.
- Semplificare e eliminare quello che non funziona. Sto valutando di chiudere la mia galleria su Zazzle.com, PhotoItaly . Qui si vende ma le commissioni non sono sufficienti a giustificare il tempo speso. Tanto per darti un parametro di riferimento, ho concretizzato guadagni per circa 50 euro in un triennio di partecipazione. Se da un lato è vero che non ci ho messo molto impegno e per me è stata sempre un’attività residuale, dall’altro non ha senso investirci anche poco tempo se non ci credo veramente. Quindi… pulizie di primavera!
In estrema sintesi, si tratta di un riposizionamento della mia attività fotografica.
Invece di avere di tutto un po’ mischiato in salsa microstock scelgo di fare ordine e creare tre canali distinti per cliente, tipo di produzione, identità del brand: il cliente microstock, il cliente Fine Art tramite Fine Art America, il mercato editoriale tramite Arcangel Images.
La mia attività passa dal vendere fotografia microstock su tutti i canali online possibili a vendere fotografia (non necessariamente microstock) a tre tipi di clienti distinti e con esigenze diverse tra loro.
Le due strade di vendita alternative al microstock che scelgo di proseguire sono Fine Art America e Arcangel Images, mentre arriva lo stop per Zazzle.
Naturalmente, ti terrò aggiornato.
A presto!
Paolo
PS: se ti sei perso i primi appuntamenti di questa miniserie di 5 post, ecco il primo.
PUNTA SULLA BUONA FORMAZIONE FOTOGRAFICA!
Grazie Paolo dei suggerimenti. Mi ero iscritto a Zazzle seguendo il consiglio di un tuo ebook, ma effettivamente non mi ha mai dato soddisfazioni. Proverò anche io i nuovi canali :-)
Grazie mille, Paolo!
Ciao Paolo, e grazie per il post interessante; vorrei farti qualche domanda vista la tua esperienza a riguardo.
La prima riguarda Arcangel Images.
Perchè ritieni valido diventare esclusivo quando, mi sembra di capire, Arcangel consente anche la modalità non esclusiva e quindi la possibilità di vendere anche su altri canali (seppure immagini molto elaborate non siano troppo apprezzate nel microstock)?
Inoltre non ho ben chiaro le caratteristiche di una immagine per poter essere considerata valida come “esclusiva”. Mi spiego meglio.
Se vendo già ad altre agenzie una immagine a colori di un soggetto e poi edito la stessa ma in modo “più artistico” ed elaborato, posso vendere questa nuova versione ad Arcangel in modalità esclusiva? O è troppo simile alla precedente?
Quindi stesso soggetto, stessa inquadratura ma una elaborazione artistica anche spinta è sufficiente per poterla considerare una nuova foto da vendere poi in esclusiva?
Se invece dello stesso soggetto ho due immagini simili (ma non identiche) come inquadratura e composizione ed una la elaboro semplicemente a colori per le agenzie microstock mentre la seconda la interpreto in modo più artistico, posso vendere questa seconda versione in esclusiva ad Arcangel?
Ti chiedo questo perchè ovviamente è più semplice elaborare, in versione più artistica, file che abbiamo già a disposizione che andare a scattare specificatamente per una sola agenzia.
Grazie mille e a presto!
Ciao Francesco,
Con Arcangel Images sto cercando di “entrare in sintonia”. Credo nell’iniziativa e mi piace l’idea di dare un prodotto un po’ diverso (più artistico, come correttamente dici tu). In verità Arcangel consente di vendere anche su altri canali RM e non ama chi vende anche sul microstock. Ecco una recente mail da me ricevuta, con riferimento a un’immagine che ho proposto come RM (immagine originale in microstock, immagine elaborata artisticamente in Arcangel):
“Any financial costs arising from these issues will fall strictly on the photographer’s shoulders. To give you an idea of how serious this can be, the cost of a client reprinting a book cover can be in the hundreds of thousands of dollars, plus any other extra costs…”
E’ una mail non proprio amichevole che ho ricevuto in quanto ho utilizzato un approcci simile quello che vorresti usare tu: immagine dello stesso soggetto ma con elaborazione artistica spinta per Arcangel. A questo punto, pur nella mia limitatissima esperienza con questa agenzia, mi viene da dire che Arcangel non ama questo tipo di approccio.
Quindi mi par di capire che dare l’esclusiva ad Arcangel significa fotografare esclusivamente “per” Arcangel.
Linko per esempio una immagine dal loro archivio altamente postprodotta per ulteriori chiarimenti:
https://www.arcangel.com/archive/Protection-Call-2U1HRGZU0MKO.html
L’immagine è composta da tre elementi: una ragazza, uno sfondo, degli oggetti.
E’ chiaro che se consento l’esclusiva all’agenzia non posso usare la stessa identica ragazza, come semplice copia incolla, per altre immagini da vendere su agenzie microstock esterne.
Ma potrei usare per il microstock solo lo sfondo (il cielo ed il prato) oppure gli ombrelli per realizzare altre immagini da proporre ad altre agenzie?
Se così non fosse, e la mail di risposta che ti è arrivata non lascia grande speranza, allora l’esclusiva è veramente stringente e vanno fatti bene i conti per capire le energie necessarie per produrre immagini di tale genere.
Sicuramente però l’idea è stimolante e ti ringrazio di avermi fatto conoscere anche questa agenzia.
Un saluto.
PS. se passi dalle parti della Toscana dai uno squillo che una pizza te la offro volentieri anche io :-)
Ciao Paolo, complimenti per questi post. Fai bene a diversificare anche perché puntare solo su un cavallo, alla lunga, non è producente.
Come sempre articoli pieni di spunti interessanti.
Relativamente a Fine Art America da un po’ di tempo sto provando anche io, avendo sottoscritto anche l’abbonamento. Ma da quello che ho capito è che bisogna promuovere molto personalmente il portfolio per riuscire a emergere. A differenza di quanto avviene con le agenzie microstock.
Avevo inserito il loro widget sul sito ma lo tolto con l’entrata in vigore del GDPR perchè non mi pare proprio in linea… ma devo verificare con più calma.
L’unico canale che mi ha generato traffico è Twitter utilizzando hashtag come #FineArt, forse anche perché, da quello che ho letto, le vendite si concentrano sopratutto dagli USA. Devo decidermi di provare con Instagam.
Altro metodo è quello di partecipare attivamente ai gruppi su FAA e sopratutto partecipare ai contest per avere visibilità. Qui devo ancora capire e sopratutto trovare i gruppi giusti per il proprio tipo di foto.
Nel tuo caso, oltre a utilizzare un altro brand, come promuovi il tuo portfolio?
Ciao e grazie
Ciao Giovanni e piacere di rileggerti,
Intanto grazie per avere condiviso la tua esperienze: l’idea dell’hashtag su Twitter è un ottimo spunto, così come il tema dei gruppi su FAA (cercando di trovare dei gruppi che però non siano esclusivamente frequentati da fotografi…).
Io stavo però pensando di portare traffico con qualcosa di diverso. La mia idea è quella di utilizzare due piattaforme distinte, una per il marketing (sito web di mia proprietà) e una per la vendita (FAA). In questo modo non mi devo legare mani e piedi a FAA e se un domani sceglierò un’altra piattaforma di vendita questo mi permetterà di dirottare il traffico che riceverò sul mio sito web verso dove decido io.
Ci stiamo lavorando…
A presto
Paolo
Salve,
interessante l’aspetto di FAA ed in particolare anche andare alla ricerca di altre alternative di vendita oltre a FAA.
Qualcuno di voi ha mai valutato la possibilità di vendere le stampe delle proprie foto su Etsy?
Sul motore di ricerca di Etsy ho digitato “fotografia colori italia” e sono usciti diversi autori; ne ho selezionato uno che ha attratto la mia attenzione perchè ha lo stesso nome di Paolo e si interessa, come lui, di foto di viaggio.
Ecco il link.
https://www.etsy.com/it/shop/paulphototravel?ref=l2-shopheader-name
Questo signore gira il mondo, sa fotografare, e vende stampe professionali del proprio lavoro tramite il marketplace etsy che tratta anche altri generi di oggetti.
E’ chiaro che si tratta di immagini un po’ diverse da quelle del microstock o almeno molto più elaborate.
Che ne pensate, potrebbe essere una alternativa valida?
Ciao Francesco e grazie per la segnalazione. Il sito è interessante, ma il problema vero a mio parere è veicolare traffico sul marketplace. Sono convinto che Etsy, FAA e simili possano essere un’ottima alternativa per diversificare il proprio portfolio fotografico non puntando tutto sul microstock. Forse la piattaforma più social per veicolare questo tipo di cliente è Pinterest.
Paolo
Condivido quanto detto da Paolo che una ottimale soluzione è aprire un sito personale su cui promuovere i propri contenuti e, da li, rinviare l’eventuale acquirente ai marketplace FAA, Etsy o altro.
Secondo me non è tanto quale strumento utilizzare (FAA, Etsy, …) ma piuttosto a quale mercato rivolgersi in base ai contenuti che vogliamo vendere. E in base a questa scelta promuovere il proprio sito. I mercati a cui rivolgersi potrebbero essere il mercato americano, europeo, o altro oppure foto Fine Art, poster, cartoline, oggettistica, ecc…. su questo bisogna effettuare una ricerca approfondita per capire dove indirizzarsi. Ed è anche la cosa più difficile.
Ritornando agli strumenti sia Etsy che FAA, ma non sono l’uniche, mettono a disposizione dei plugin o widget per inserire il proprio negozio, aperto su queste piattaforme, direttamente all’interno di un sito WordPress. Anche se c’è da capire se effettivamente non crea problemi con il GDPR.
Ciao Paolo.
Intanto la solita trafila di complimenti: ti seguo sempre, grazie dei consigli, complimenti ecc ecc : fanno piacere sempre ma sono un po’ scontati.
Una domanda invece. Voler rintracciare una foto venduta e riuscire a vedere e capire come e per cosa è stata utilizzata: è possibile? Qual è la strada ? Grazie
PS Credo di aver già inviato questo post ma non lo trovo più. Scusami….
Stefano
Ciao Stefano,
Ecco come faccio io: https://images.google.it/?gws_rd=ssl
A presto!
Paolo
Volevo chiederti una cosa riguardo pickworkflow…quando ricerco una keyword cosa devo guardare se c’e’ tanta richiesta e non c’e’ offerta?La colonna rating?Le altre colonne cosa significano?
Grazie
Ciao Tiberio,
Ti consiglio di usare questo strumento anziché quello che indichi tu:
https://www.keyword.io/tool/stock-photo-research
E’ più affidabile. La colonna che ti interessa è quella tutta a destra denominata Ranking.
Paolo
Che spettacolo!Grazie mille Paolo!
Felice di essere utile!
Paolo
Ciao Paolo, ho una domanda su fineart america. Notavo tra le immagini caricate anche elaborazioni di dipinti, murales, foto di marchi famosi…ecc
Non mi pare vi sia una scelta editoriale dietro…. puoi spiegarmi come funziona e che differenze ci sono con il microstock tradizionale?
Grazie mille come sempre
Davide
Ciao Davide,
La tua osservazione è corretta. In estrema sintesi e in linea generale (stiamo parlando di un perimetro mondiale quindi le eccezioni ci sono):
– Fotografie di persone, edifici, loghi o qualsiasi cosa coperta da copyright possono essere scattate in luoghi pubblici
– Questo tipo di immagini possono essere utilizzate e rivendute da te come stampe fine art
– “Pubblicare” un’immagine può portare a potenziali problemi e la valutazione deve essere fatta tenendo conto della legge del paese di riferimento
– Utilizzare l’immagine a scopi commerciali (es. per pubblicizzare un prodotto) è la situazione più stringente: no loghi, no immagini senza liberatorie se richieste dalla situazione specifica
Chiaramente il buonsenso è scontato: se uno vende la fotografia di una fotografia attribuendosi la paternità dell’immagine è chiaro che sta andando a cercarsi guai…
A presto
Paolo
Ciao Paolo, ti ringrazio per avere creato questo blog dove ho attinto informazioni utili. Volevo comunque farti alcune domande più specifiche riguardo la fiscalità. Ho visto che arcangel si occupa di foto per scopi editoriali, mentre fineartamerica per scopi decorativi. Volevo sapere se per queste due agenzie sia corretto lavorare come cessione di diritti d’autore e quindi senza p.iva (Risoluzione Ministeriale n. 94/E del 30 aprile 1997).
Nel caso di partita iva tu fatturi ad ogni agenzia o riporti i guadagni solo durante la dichiarazione dei redditi? Ho letto che le agenzie delle fatture italiane non se ne fanno nulla, quindi mi chiedevo se era necessario perdere tempo a fare fattura magari anche per quelle agenzie che ci rendono pochissimo rispetto alle big. Alla fine si potrebbe semplicemente allegare l’estratto paypal alla dichiarazione dei redditi dico male? Ultima domanda, prima di aprire p.iva ho letto che riportavi i guadagni nella sezione altri redditi, ma producevi anche delle ricevute? Grazie.
Ciao Luca,
Grazie del tuo commento al post. Devo però precisare che non sono un fiscalista e ogni situazione è diversa, pertanto posso solo raccontarti la mia situazione personale.
Io ho un lavoro da dipendente non statale e una partita IVA. Fatturo sempre, anche per FineArtAmerica, e non invio copia della fattura perchè quando lo feci le agenzie mi ricontattarono per chiedermi perchè le molestavo con questi continui invii. Tengo però le fatture poichè in caso di controllo devo essere a posto.
Prima di aprire partita IVA riportavo i miei guadagni nella voce altri redditi e non producevo le ricevute, ma tieni conto che era diversi anni addietro e oggi la situazione è sicuramente diversa.
Grazie e a presto
Paolo