AKey and label tutti noi piace fotografare più che fare gli impiegati amministrativi.

Ok, magari c’è qualcuno a cui piace di più fare l’impiegato amministrativo, ma sono pochi.

Tuttavia, burocrati o meno, l’inserimento delle keyword è una parte così importante del nostro lavoro da essere la vera chiave di svolta tra una bella fotografia venduta e una bella fotografia dimenticata.

In questo post cercheremo di rispondere ad alcune domande di chi ha da poco iniziato la sua strada nel mondo del microstock e che nel corso delle scorse settimane sono giunte a questo blog. Se da un lato si tratta di un semplice ripasso per i più esperti, sicuramente servirà ai microstockers più “giovani” per risolvere qualche dubbio. Largo alle vostre domande!

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Cosa sono le keyword?

Dette “parole chiave”, per rimanere in patria. Sono semplicemente delle parole che indicano il contenuto della tua immagine (e ad essa sono allegate come dato informativo) al fine di facilitarne il ritrovamento da parte di chi la cerca. Può essere un cliente, può essere un motore di ricerca, ma comunque l’utilizzo di parole chiave è indispensabile per fare trovare le tue immagini. Per approfondire meglio il tema delle keyword e dei metadati ti suggerisco anche di leggere il post  Sai scegliere le giuste keyword?.

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In quale lingua devono essere inserite le keyword?

Una storia lunga fatta breve: in inglese. Qui non ci sono scorciatoie. E’ vero che diverse agenzie propongono alternative con traduzioni automatiche più o meno affidabili, ma in generale il mondo del microstock è anglofono e conviene partire subito con il piede giusto. Una conoscenza base dell’inglese è necessaria: non stiamo parlando di un inglese da Oxford University, basta quello studiato alle superiori con magari un aiuto di Google Translate.

Per quanto riguarda i termini che sono esclusivamente italiani e non possono essere tradotti (es. cavagna, che è un contenitore tipico utilizzato nel sud Italia) personalmente li lascio in italiano.

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Quando inserire le keyword?

Il suggerimento è di farlo subito, all’inizio del processo, e poi magari fare un upload di tutto il materiale a molteplici agenzie, magari utilizzando Filezilla (dedicheremo un post anche a questo tema). Un buono strumento per inserire keyword e, più in generale, tutti i metadati all’interno di una fotografia digitale è Lightroom, che ha fatto della velocità di gestione del flusso di lavoro il suo punto forte.

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Ok. E come faccio a inserire le keyword in Lightroom?

vendere, foto, fotografia, online, microstock, mercato, fotografico, su, internetRecati nel modulo Library di Lightroom (menu in alto a destra). Nell’immagine che vedi qui a fianco sono evidenziati in rosso i campi che ti interessano. Utilizzando la funzione Keywording puoi inserire le parole chiave, magari aiutandoti con il sito di Arcurs (trovi il link sotto).

La funzione Keyword List è utile nel momento in cui volessi organizzare delle gerarchie di keyword. Senza scendere nel dettaglio, sappi che è un buono strumento per velocizzare il processo di inserimento delle keyword ma non indispensabile. Invece, è indispensabile compilare l’area Metadata, dove hai la possibilità di inserire titolo e descrizione dell’immagine. Personalmente, sempre nell’area Metadata, ho anche creato un Preset che inserisce in automatico il mio nome e altre informazioni aggiuntive utili, come l’indicazione di copyright.

Quando hai finito di completare i campi che abbiamo appena visto su una singola immagine, puoi estendere le modifiche che hai fatto a un’intera serie di immagini semplicemente selezionando l’immagine in cui hai inserito i metadati e le immagini a cui vuoi estendere gli stessi metadati: click sul pulsante Sync Metadata che vedi in basso e il gioco è fatto. Semplice, no?

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Come trovare idee per le keyword

Due strade possibili: la prima (quella lunga, ma più precisa) inserendo le keyword una a una per ogni singola immagine ragionando sui contenuti e sui concetti espressi dall’immagine. So di alcuni colleghi microstocker che hanno organizzato le parole chiave in alberi di categorie anche molto articolati: tutto ok se ti trovi bene a lavorare così, ma attenzione a non creare sistemi troppo laboriosi da gestire. La seconda strada (più breve, ma un po’ meno precisa) è quella di utilizzare uno dei vari strumenti online  nati per questo scopo, come ad esempio http://www.arcurs.com/keywording/.

Si tratta di uno strumento gratuito che ti permette di inserire una o più parole chiave e procede a una selezione di immagini microstock che contengono quella particolare combinazione di parole. A questo punto puoi scegliere le immagini che maggiormente assomigliano alla tua fotografia e procedere all’estrazione delle parole chiave maggiormente utilizzate nelle immagini che hai appena scelto. Insomma: un brainstorming utile per trovare idee su parole chiave quando non ne hai.

Personalmente uso un po’ e un po’ di entrambi i sistemi: selezione una ventina di keyword con lo strumento di Arcurs, poi aggiungo una decina di keyword a mia scelta.

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Conclusione

Adobe Lightroom è nato per la velocità ed anche in questo caso ci può dare una mano a snellire il nostro flusso di lavoro. Mi rendo perfettamente conto che il processo d’inserimento delle keyword non è particolarmente “sexy” e risulta un triste dovere per fotografi appassionati, ma è anche vero che inserire buone keyword non richiede poi molto lavoro e ha un impatto enorme sulle future vendite. Perché alla fine, la sintesi è che non serve scattare buone immagini se nessuno riesce a trovarle!

A presto!

Paolo