qweIn questo secondo appuntamento finiremo di analizzare le scelte strategiche di upload alle agenzie microstock che nella mia esperienza hanno dato buoni risultati, senza avere la pretesa di dare verità assolute ma solo suggerimenti. Sintesi del post precedente (che puoi trovare qui: Strategie di upload 1/2):

– Agenzie di fotografia microstock suggerite? Shutterstock, iStock, Fotolia, 123RF. Da tenere d’occhio Alamy e Depositphotos.

– Quale software utilizziamo? Filezilla

– E’ importante mantenere un flusso costante nel tempo di upload di nuove immagini

Proprio partendo da questo terzo punto illustriamo una delle scelte che maggiormente mi hanno aiutato a ottimizzare i guadagni in questi anni: la necessità di avere una scorta di immagini pronte per l’invio e la loro organizzazione.

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L’importanza di avere immagini pronte per il microstock

Proprio per poter garantire un flusso costante di immagini alle agenzie microstock, è di primaria importanza per permettere al fotografo di lavorare serenamente avere un certo numero di immagini pronte. Per immagini pronte all’invio intendo fotografie finite e completate anche nei loro metadati. Questo ci permette di avere tre risultati:

1) Non cadere in “ansia da invio”, malattia che ci fa lavorare malissimo poiché ci sentiamo psicologicamente pressati a inviare qualcosa, anche delle fotografie di scarsa qualità, pur di adempiere al dovere morale di nutrire la bestia del microstock.

2) Possiamo mischiare meglio le fotografie della stessa serie. Il revisore che effettua l’ispezione sui nostri scatti è un essere umano. Magari quella mattina si è svegliato male, magari ha litigato con la moglie… cerchiamo di capirlo. Se gli proponiamo una serie di cinquanta scatti che hanno come soggetto i pacchi di Natale gli viene l’esaurimento nervoso e finisce in clinica, ma prima ci boccia tutte le immagini. Avere una serie di immagini pronte all’invio ci permette di mischiare i diversi temi fotografici che abbiamo trattato in diverse occasioni. Non solo ci permette di non annoiare il nostro ispettore, ma ci permette anche di…

3) Differenziare il rischio. Se per sfortuna il nostro ispettore non solo si è svegliato male ma è veramente un personaggio cattivo dei fumetti che si diverte a bocciare tutto quello che gli passa davanti, includere un intero shooting in un unico invio vuol dire mettere tutte le uova in un paniere. Invece, spezzare in più parti una singola serie di immagini ci permette statisticamente di avere maggiore oggettività sul nostro lavoro che sarà giudicato probabilmente da diversi revisori.

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Ok, Paolo, ma adesso vogliamo i numeri

Eccoli.

– Totale agenzie incluse nell’upload: personalmente sono arrivato a 25, ma 4 sono le fondamentali

– Frequenza upload: una volta alla settimana. Imposto Filezilla il venerdì sera e domenica mattina l’upload è finito.

– Numero di immagini per upload: da 25 a 30 immagini per singola sessione., inviate a 25 agenzie 

– Numero di fotografie in upload in un anno: circa 1500. Non sono poche. Preferendo la fotografia di viaggio, si tratta di immagini realizzate prevalentemente nei miei due viaggi annuali più qualche centinaio di scatti still life nello studio casalingo (se sei curioso, il link è Creare foto still life)

– Mix: in media non più di una fotografia su dieci sullo stesso tema fotografico. Ovvero, se realizzo cinque sessioni fotografiche per una media di venti immagini buone a singola sessione, non invio cinque volte venti immagini coerenti per tema ma mischierò i temi a dovere.

– Numero di fotografie da tenere in stock pronte all’invio: dipende da quante fotografie siete disposti a inviare a settimana. Per fare un buon mix d’invio (mischiare bene temi diversi nello stesso upload) consiglio una quantità che sia venti volte il numero di immagini del singolo upload. Nel mio caso, volendo mantenere una media di 30 fotografie inviate a settimana, la mia scorta di immagini è di 600 scatti finiti.

 

Così come avevamo aperto il precedente post, chiudiamo questo specificando di leggere i numeri di cui sopra con il buonsenso. Si tratta di un’organizzazione del lavoro che ho sviluppato nel corso di cinque anni: non ha la pretesa di essere il migliore sistema, ma è il migliore che sia riuscito a inventarmi!

Non sei d’accordo? Per fortuna! Raccontami la tua idea su come organizzi il flusso di lavoro.

 

A presto

 

Paolo