Questa settimana ritorniamo a parlare di fotografia microstock. Ci scrive Giuseppe per chiederci di “massacrarlo” (fotograficamente parlando) con la lettura del suo portfolio fotografico.

Non devi temere, Giuseppe: sarai accontentato!

Ma per prima cosa lo voglio ringraziare perché ci ha scritto raccontandoci un pezzo della sua storia fotografica. In particolare mi sono piaciute le motivazioni per le quali ha iniziato a interessarsi di microstock: penso che molti di noi si riconosceranno nelle sue parole. Belli anche i 9 spunti di riflessione che ci lascia: il tema delle  sisters foto è decisamente intrigante (vedi sotto).

Pubblico quindi per intero la sua interessante mail e a fine articolo esamineremo il suo portfolio fotografico microstock, cercando di dare a tutti i lettori suggerimenti utili da rubare.

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Caro Paolo,
mi sono deciso a scrivere, per portare la mia esperienza di fotografo microstock, seppure agli inizi. Non mi spertico in complimenti che tanto lo sai che fai un buon lavoro, prezioso per tutti noi. Meglio non perdere tempo.


Per capire il mio livello ti dico, che ho una macchina fotografica in mano dal 2009, sono iscritto su alcuni siti di microstock da un anno, ho caricato un centinaio di fotografie su Alamy (che accetta tutto e non rifiuta nulla) e su Shutterstock sono stato appena preso dopo un anno di tentativi (non avevo capito che le foto accettate potevo riproporle, che pirla!!!) passando da iStock e Fotolia con 80 fotografie circa. Su iStock guadagno l’astronomica cifra di 20 $ su Fotolia 2,75 crediti, il resto è zero. Purtroppo avendo moglie che lavora e due figli, il tempo è quello che è, insomma, ci provo.


Le motivazioni che mi hanno spinto sono:

  1. Anziché tenere le foto sull’Hd, le tengo sul microstock, hai visto mai che accade qualcosa.
  2. Testare il mio livello di fotografo. Dopo essermi iscritto, la mia prospettiva è cambiata, trovando altre motivazioni.
  3. E’ una palestra vera e propria per i fotografi.
  4. Oggi miro a fare palestra più possibile, per diventare un fotografo degno di questo nome, mi sono dato vent’anni di tempo, in modo da poter integrare la pensione, che quando arriveremo noi, non ci troveremo nulla, se non ben poco

Adesso passo a fare alcune considerazioni, sulla base della mia poca esperienza, che spero stimolino altri senior e contribuiscano ad aiutare chi si affaccia sul mondo del microstock.

  1. Strepitoso l’articolo di Alessandra Piacentini (NDR: Giuseppe si riferisce al bel commento di Alessandra, praticamente un post nel post, che puoi trovare a fondo della pagina Umiltà in fotografia: una lezione da Cutcuster), avrei voluto leggerne mille e ancora mille di quegli articoli, ci forniscono il punto di vista del fruitore delle nostre foto. Peccato non ce ne siano altri, ed ho visto zero commenti. Come fossimo un po’ intimiditi.
  2. Attrezzatura. Per partire, forse ci si può arrangiare con un aps-C e un ottica da corredo (io l’ho cambiato per un 16-85 Nikon, posseggo una D7000), ma una Full Frame  ed un medio tele migliore possibile, penso sia il corredo standard di ogni fotografo degno di questo nome, anche se da Microstock. Certo tra una cosa e l’altra, sto già parlando di 5000 €: non è facile.
  3. Tecnica. Non conoscere la tecnica fotografica e lo strumento che si utilizza significa affidarsi alla fortuna, solo che con la fortuna non si fa tanta strada. Idem per la tecnica di composizione e l’essenziale della post produzione (io in post produzione sono una frana). Insomma, questo lo trovo il corredo minimo di conoscenza. E ancora, il micro mosso non va bene per nessuna fotografia, figuratevi per il microstock, e della messa a fuoco errata non parlo nemmeno.
  4. Le nicchie. Dici bene, trovare le nicchie, ma che non siano troppo nicchia. Ho fotografato la ricotta in un contenitore tipico siciliano che si chiama CAVAGNA, forse nemmeno in tutta la Sicilia, dubito che a Reggio Calabria sappiano di cosa si parla. Come dire, sarà difficile che nel mondo qualcuno la cerchi. L’unica speranza è che possa interessare chi cerca “ricotta”, perchè è l’unica foto che la presenta in questo modo. Sono stato bravo, anzi bravissimo a fotografare la ricotta in questo modo, forse fin troppo, è la prima foto che ho fatto in funzione microstock, zero vendite e infinitesime visualizzazioni. Ho fotografato mio figlio in minimoto o che armeggia con la minimoto, su tutti i siti, vi sono pochissime foto con minimoto e zero con bambini che usano una minimoto. Anche qui, sono stato bravo a caricare foto che il microstock non aveva mai visto, infatti, una vendita su Depositphotos e infinitesime visualizzazioni.
  5. Revisori. Davvero inspiegabile il lavoro di questi tizi. Nella migliore delle ipotesi, hanno un problema di metodo, nella peggiore, giocano. Trovo senz’altro utile il tuo suggerimento di caricare foto diverse esattamente per i motivi che hai indicato. Io sto facendo un esperimento con SS. Ho creato una cartella con circa 50 foto, le ho caricate tutte, dopo elimino da SS le foto non accettate, elimino dalla mia cartella le foto accettate e ricarico, voglio vedere dove arrivo. Per fare un esperimento completo ho messo pure due foto di cui mi vergogno.
  6. Sisters foto. Cioè quelle foto che hanno lo stesso soggetto, nella stessa situazione, che fa la stessa cosa, ma in pose diverse. Io quando scatto ne faccio una per caricarla in RF in tutti i siti, poi ne faccio una per caricarle in esclusiva nei siti che lo consentono. Che stronzo penserete. Si, lo sono. La domanda è “quanto lo sono”? E che conseguenze potrebbe avere questo modo di fare? Tanto non mi pare le agenzie ci trattino bene, anzi, provano a spremerci come limoni, tiriamo fuori i denti anche noi.
  7. RF, RM, RM esclusive (Alamy). Ho fatto un post chiedendo delucidazioni, è arrivata una risposta davvero esauriente. Mi piacerebbe conoscere l’esperienza di chi usa le diverse opzioni diverse da RF. Cioè quando le usa? Cercando di ottenere che cosa? Io carico in RF in tutti i siti e in RF esclusive nei siti che lo consentono, su Alamy carico in RM esclusive, come da suggerimento del buon Fabio Nodari. Ma RM, non capisco proprio quando usarlo.
  8. Se capisco bene, a tirare sono sempre le donne, magari quarantenni. Per fortuna mi sono ritrovato con la moglie bella e in più gli occhi verdi e i capelli ricci. Non fa nemmeno tante storie quando gli chiedo di farmi da modella. I 20 $ li ho fatti per il 90% con foto di mia moglie, proprio quelle che occupavano memoria sull’hd. Cioè foto fatte prima che mi iscrivessi al microstock. Purtroppo oggi facciamo fatica a trovare il tempo. Insomma, studiamo e applichiamo tutte le teorie e le esperienze del microstock, ma tentiamo pure la fortuna come fosse un terno al lotto.
  9. Picniche. Lo ritengo lo strumento più importante per un fotografo microstock, ma forse qualcosa non va o lo abbiamo sopravvalutato. Praticamente sono ogni giorno a sbirciare su questo sito, nella speranza di capirci qualcosa. Temo che qualcosa non vada, senza capire cosa. Vi faccio un esempio. Come dice Paolo siamo fortunati a vivere in Italia, Io vivo in Sicilia, mi sento fortunato. Allora mi chiedo se una città come Caltagirone possa valere dal punto di vista fotografico per il microstock. Provo su Picniche o quello che è diventato adesso, e quello che segue è il risultato
    Caltagirone     IT      222     57      2.0     112 . Praticamente un range altissimo, con la nuova gestione. Se però vado a vedere che foto sono già state caricate, mi accorgo che sono una cinquantina per sito e che nella migliore delle ipotesi hanno una decina di download ciascuna. Cioè, con un range così, dovremmo andare sul sicuro, eppure chi ha già fatto foto, ha guadagni prossimi allo zero. Dove sbaglio? Altro esempio: 

    Minimoto        IT      8       156     6.6     1032. Qui il range è oltre i mille, ed è scritto chiaramente che potrebbe essere un falso positivo, ma ho verificato che esistono fotografie caricate, nell’ordine delle poche unità riguardanti le minimoto, nemmeno una con bimbi che la usano. Quindi in questo caso, il falso positivo e riferito a cosa? Alle ricerche effettivamente realizzate o alla esiguità delle immagini? Insomma anche qui non ci capisco gran che.

Temendo di diventare logorroico, chiudo qui il mio intervento, non senza togliervi la curiosità di vedere il mio portfolio, a patto che, giudizi, critiche e commenti siano privi di diplomazia, insomma, preferisco essere massacrato piuttosto che vivere nella beata ignoranza.
http://www.alamy.com/search/ImageResults.aspx?pseudoid={7F8DAEB5-41CB-45A1-917D-80F3A4D04B3C}&name=Giuseppe+Elio+Cammarata&st=11&mode=0

 

Non risponderò a tutte le domande di Giuseppe lasciando spazio ai lettori che vorranno farlo. Mi soffermerò invece a leggere il suo portfolio fotografico.

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Due parole su Alamy

7ERQBFNpSpSa7opZjjWE_camarasIl portfolio che Giuseppe ci invia è composto (al 6 novembre 2014) da 102 immagini depositate presso l’agenzia Alamy, che non nasce come agenzia microstock anche se ha cambiato pelle nel corso degli anni.

Le immagini inviate ad Alamy sono accettate su un esame esclusivamente tecnico di un campione delle immagini inviate. Per fare un esempio, se invio 30 immagini ad Alamy i loro ispettori ne controlleranno una certa percentuale (ipotizziamo il 10%). Se delle tre immagini controllate tutte hanno requisiti tecnici adeguati, l’intero gruppo di immagini è promosso e accettato dall’agenzia. Viceversa, una sola immagine bocciata può equivalere al rifiuto dell’intero invio.

Da qui si evincono due cose:

  • Alamy assomiglia a volte a una lotteria di fine anno. Ti può andare bene o male a prescindere dalla tua bravura.
  • Alamy giudica esclusivamente fattori tecnici (rumore digitale, focus, bilanciamento del bianco…) e non il contenuto delle immagini. L’unica eccezione è la palese violazione di marchio o logo, per il quale se non c’è liberatoria l’immagine è respinta. Questo vuole dire che non ci sono rifiuti per immagini con poco mercato: puoi trovare su Alamy in vendita delle fotografie che palesemente non saranno mai vendute.

Non discutiamo se la scelta di selezione di Alamy è vincente o meno, tanto è così è basta. Ma la conseguenza è che il tipo d’immagini accettate in questa agenzia è molto diverso rispetto a quelle delle agenzie microstock in generale, permettendo di spaziare maggiormente tra temi e le nicchie fotografiche.

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Il portfolio fotografico di Giuseppe

  • Capture3Lo scatto che funziona. Qui a fianco c’è un’immagine tratta dal portfolio di Giuseppe che, a mio parere, ha alta potenzialità di vendita. Bravo per l’occhio nel vedere la possibilità fotografica. Questa immagine ha spazio per la vendita sia sul mercato nazionale, sia su quello internazionale. Le variabili che interverranno affinché questo scatto possa avere successo concreto in termini di vendita saranno molte: giuste keyword, il momento in cui si fa l’upload, il fattore fortuna (c’è pure quello…), la scelta delle agenzie cui inviare lo scatto. Tuttavia, penso che immagini di questo tipo possano dare soddisfazioni nel lungo periodo per la loro chiarezza e tipicità locale. Gli anglosassoni stanno andando pazzi per il mondo del vino italiano.

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  • CaptureOcchio ai bianchi! Qui Giuseppe si è andato a cercare dei guai (fotograficamente parlando). Formaggio bianco su piattino bianco su sfondo bianco equivale per un fotografo a praticare bungee jumping senza elastico. Magari ce la fai, ma più probabilmente ti schianti. Risucire a preservare tre bianchi diversi senza farli diventare dei grigi tristi oppure bruciandoli è veramente difficile. La soluzione: cambiare colore dello sfondo o del piattino di supporto. Meglio tutti e due. Per qualche suggerimento su come trattare i bianchi può essere utile l’articolo Fotografia still life: come ottenere uno sfondo bianco (ma veramente bianco)

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  • Capture2Parola d’ordine: abbassarsi. L’idea di fotografare pasticceria tipica regionale è ottima, un po’ meno l’inquadratura dall’alto che rischia di dare l’impressione di uno scatto amatoriale. Non conosco i dettagli della situazione in cui l’immagine è stata fotografata, presuppongo direttamente in una pasticceria dove non era agevole un’inquadratura migliore. Se così fosse, meglio acquistare un vassoio di pasticceria e fotografarlo con la dovuta calma a casa, magari lavorando sulla disposizione del soggetto e usando uno sfondo adeguato. Per incominciare a muoversi nel campo della fotografia food, ho personalmente trovato molto utile il libro Fotografare il cibo.

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  • Capture4Non importa quanto sei bravo come fotografo. La qualità della luce vince sempre! Quando ci si ritrova in condizioni di luce sfavorevoli come in questo caso, poco possiamo noi esseri umani armati di umili fotocamere. Il software in postproduzione ci può aiutare un po’, magari recuperando qualche dettaglio se abbiamo scattato in RAW. Ma la verità è che una fotografia che nasce sbagliata a causa di cattive condizioni di luce non si raddrizza più. Può andare bene per l’album dei ricordi personali, ma non per la vendita. Peccato perché in questo caso il tema era interessante.

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Conclusioni

La mail di Giuseppe ci ha dato molti spunti di riflessione. Ci sarebbe molto da dire su ogni singolo argomento da lui sottolineato e potremmo perfino dedicare un post per ogni singolo dubbio. In questo specifico caso, ho preferito proporvi la sua mail limitandomi a un commento sul suo portfolio fotografico, sperando di essere utile anche ai lettori che si possono ritrovare in situazioni fotografiche simili.

La sintesi, per quanto riguarda il portfolio fotografico di Giuseppe, è che c’è ancora un po’ di strada da fare. Ci sono buoni spunti e buone idee: questa è la bella notizia. C’è però anche tanto da lavorare in termini di tecnica fotografica e non escludo che la fotocamera utilizzata unita a una limitata conoscenza dei processi di postproduzione possano avere messo dei paletti limitanti che presto, sono sicuro, il nostro collega fotografo microstock riuscirà a rimuovere.

Un grazie ancora e un grande in bocca al lupo. Buona luce a tutti!

Paolo

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PS: per qualche misterioso motivo il precedente articolo ha ricevuto a oggi oltre 500 condivisioni solo su Facebook. Vi ringrazio perché è proprio il passaparola che permette a Fotoguadagnare.com di continuare a offrire informazioni in modo gratuito e ci auguriamo utile per tutti. Comunque, visto che ci sei, se anche questa settimana volessi dare il tuo contributo e condividere con i pulsanti social che trovi sotto… un grazie grande!