Pronto per un nuovo intervento di fotosoccorso microstock? Questa settimana ci scrive Roberto, che cerca nel microstock soprattutto uno stimolo per migliorarsi come fotografo. Mi sembra il giusto approccio!

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Ci scrive Roberto

Anche se mi sono sempre occupato di fotografia (da ragazzino ero un fanatico dell’astrofotografia), ho cominciato a fotografare in modo più o meno costante nel 2009, cioè da quando mi sono imbattuto in Panoramio, un portale per la condivisione di fotografie geolocalizzate. Ho sempre avuto un debole per le immagini paesaggistiche: diciamo che per me la fotografia è un’ottima scusa per stare all’aria aperta e camminare.
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Ho cominciato a occuparmi di microstock a novembre, cominciando a documentarmi online (e il tuo sito in questo è stato fondamentale), e a dicembre ho deciso di iscrivermi ad alcune agenzie. Allo stato attuale questa è la mia situazione nei diversi stock.
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Per quanto riguarda l’attrezzatura tutte le foto che ho caricato finora sono state scattate usando tre fotocamere, una reflex e due compatte: Nikon D3000 (con obiettivo di serie 18-55 mm), Ricoh CX1 (usata così tanto negli anni che ormai le mancano diversi pezzi, tra cui il copriobiettivo), Canon PowerShot SX220 HS (davvero una gran bella compatta!).
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Come accessori ho un filtro polarizzatore, di bassissima qualità, che ho acquistato l’estate scorsa per sperimentarne l’utilizzo, e devo dire che è davvero utile, soprattutto per le foto agli specchi d’acqua; entro l’estate spero di comprarne uno di qualità migliore. E recentemente ho acquistato un treppiede di fascia medio-bassa (marca Mantona) in previsione di sperimentare la fotografia notturna quando il clima sarà più clemente.
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Ancora ho iniziato da così poco tempo che non posso dire di avere un flusso di lavoro ben definito: in generale carico poche fotografie alla volta quando ho un po’ di tempo libero (di sera, durante le pause pranzo, nei weekend piovosi), dando la priorità a Fotolia e iStock perchè sono quelle in cui fin da subito ho cominciato a vendere qualcosina. Per quanto riguarda la discussa questione delle keywords (meglio tante o poche?), cerco di essere parsimonioso e di non superare mai le 25. E al momento ho ancora la pazienza di ordinarle per importanza in fase di caricamento, soprattutto per Fotolia in cui l’ordine sembra davvero importante.
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Dopo due mesi e mezzo posso dire che la mia esperienza personale nel microstock è molto positiva per due motivi: perchè avendo cominciato senza particolari aspettative ogni singola vendita è una sorpresa positiva, e perchè mi sto sforzando di esplorare generi fotografici nuovi e diversi e quindi in qualche modo il microstock può essere uno stimolo contro la pigrizia (fino a due mesi fa non mi sarei mai sognato di scattare una fotografia del genere http://it.fotolia.com/id/76261848).

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Come superare l’esame di ammissione a Shutterstock?

Tranquillo, Roberto. Io ho venduto la mia prima fotografia su Fotolia dopo tre mesi dall’iscrizione, quindi sei più avanti di me sulla tabella di marcia! Le agenzie microstock che hai scelto sono corrette: in particolare per chi inizia, Shutterstock e Fotolia dovrebbero rappresentare le due colonne portanti di un buon approccio al mondo del microstock. Per le altre agenzie… c’è tempo.

Ma qui arriviamo anche al primo vero scoglio: come superare l’esame di ammissione come contributor a quella che forse è in assoluto l’agenzia microstock più importante, ovvero Shutterstock?

Quest’agenzia richiede l’invio di 10 immagini, 7 delle quali devono soddisfare i requisiti posti dagli ispettori. Se sbagli 4 o più immagini sei fuori e potrai riproporti dopo un mese. Questo è un ottimo motivo per prendere il test di ammissione come contributor a Shutterstock sul serio.

A questo punto ci servirebbe qualche consiglio pratico per passare il test.

Non c’è bisogno di chiederlo. Sei nel posto giusto!

  • Scegli le tue 10 immagini oggettivamente migliori, non semplicemente quelle a cui sei più emotivamente attaccato.
  • Non inviare immagini belle: invia immagini tecnicamente non attaccabili.
  • Seppure non sia indispensabile avere l’ultimo modello di macchina fotografica, una buona reflex aiuta e ti fa risparmiare tempo. Una Canon della serie 400d (vecchia ma buona) la trovi usata su eBay a cento euro.
  • Controlla ogni immagine prima della spedizione all’ispettore con uno zoom al 100% per verificare la presenza ed eventualmente rimuovere rumore digitale, polvere, aberrazioni cromatiche…
  • Falla semplice e vai sul sicuro! Proponi immagini facili: componi secondo la regola dei terzi, buon contrasto e saturazione senza esagerare… in questo momento non premia la fantasia, premia la solidità tecnica del tuo portfolio fotografico. Sei nel dubbio? Fotografa con luce ambiente (e morbida, magari durante una giornata nuvolosa) ed evita situazioni dove rischi di avere rumore digitale a causa di ISO alti e scarsa luminosità.
  • Diversifica: non inviare 10 immagini uguali. Il meglio è mischiare la tua proposta: un paio di panorami, un paio di scatti in studio, un paio di fotografie di animali, un paio di fotografie sportive…
  • Sei nel dubbio su quale soggetto fotografare? Va bene qualsiasi cosa, ma evita di inviare le foto del gatto, di tramonti e di fiori. Abbi pietà per l’ispettore: ne ha già viste 1000 così. Oggi soltanto.
  • Descrizioni e keyword: non essere pigro! Hai 50 keyword da utilizzare. Non devi inserirne per forza 50, ma neanche 5.
  • Occhio ai loghi e alle persone riconoscibili in fotografia se senza liberatoria: è uno dei motivi più ricorrenti di rifiuto di un’immagine.
  • Il software serve per migliorare le tue immagini, non per distruggerle. Un buon corso di postproduzione è un ottimo investimento.
  • Impara dai rifiuti. Non sempre, ma nella maggior parte dei casi gli ispettori rifiutano le tue immagini per una ragione oggettiva. Tienine conto per il prossimo invio.

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Il portfolio fotografico di Roberto

Per essere partito a fare sul serio da qualche mese Roberto ha un bell’approccio. Il suo portfolio deve crescere sia come numero di immagini, sia come temi, ma l’impostazione di lavoro è corretta.

L’immagine di apertura di post è tra le mie preferite del suo portfolio: il soggetto è sufficientemente interessante per essere venduto (Cristoforo Colombo), un bel cielo blu aiuta a farlo spiccare, la composizione è bella perché ha un ampio copyspace sulla sinistra (lo spazio per il grafico per inserire il testo). Insomma, risponde a un requisito primario per un’immagine microstock: funziona.

Capture13Proprio la composizione è tuttavia un elemento un po’ traballante nel portfolio di Roberto. Così come l’immagine di apertura post ha una composizione solida e funzionale, i peperoncini dell’immagine qui a fianco ne hanno una molto meno convincente. Non sono posizionati al centro immagine, non sono sufficientemente laterali da avere un adeguato copyspace (che comunque rimane troppo in ombra)… insomma, un bel soggetto ma non trattato a dovere. Qualche utile suggerimento può essere trovato nel post Composizione fotografica e microstock. Se invece vuoi andare a fondo una volta per tutte sul tema della composizione, la Bibbia sull’argomento rimane (e rimmarrà ancora per tanto tempo) il libro L’occhio del fotografo di Freeman.

Dall’ordine delle immagini presenti nel portfolio di Roberto sembrerebbe che la fotografia di Cristoforo Colombo sia stata inserita successivamente a quella dei peperoncini, e la cosa lascia presupporre un percorso di apprendimento che lo sta portando a giudicare meglio le sue immagini.

Capture11L’immagine qui a fianco, tazzina e caffè, è stata realizzata correttamente. Bella composizione, soggetto chiaro e facile… occhio però ai contrasti troppo marcati. In questo caso la luce molto dura ha creato un’ombra profonda dietro la tazzina di caffè, cosa che a volte lascia perplessi gli ispettori preposti al controllo immagini (= alto rischio di immagini rifiutate).

Per un’immagine come questa, che comunque funziona, la sfida sarà riuscire ad emergere sulla concorrenza tra le migliaia di fotografie sul tema caffè. Ma provare non guasta!

Una caratteristica del portfolio di Roberto è quella dell’invio di immagini simili sullo stesso soggetto. Questo è un punto a favore del portfolio che stiamo esaminando: Roberto prova a spremere il massimo da un soggetto, cercando di inviare immagini con diverse composizioni e diverse messe a fuoco ma tutte aventi come protagonista lo stesso tema. E’ però anche giusto non esagerare.

Capture14

L’immagine qui a fianco riporta due fotografie del portfolio e di fatto si tratta dell’invio di un doppione (ok, le nuvole sono posizionate in modo leggermente diverso…).

Quindi bene spremere al massimo un soggetto con tutte le opportunità fotografica possibili, ma evitiamo di inviare immagini che di fatto sono quasi identiche: non aggiungiamo possibilità di scelta al nostro cliente, anzi rischiamo di irritarlo.

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Conclusioni

Portfolio fotografico convincente soprattutto se paragonato al poco tempo in cui è stato realizzato. Qua e la dobbiamo lavorare sulla composizione dell’immagine (troppi angoli di ripresa dall’alto: abbassiamoci ed avviciniamoci con quella fotocamera!).

La serie di immagini legate al riso e al caffè dimostrano che Roberto non si è improvvisato fotografo microstock, ma ha prima studiato cosa propone il mercato, cosa sicuramente intelligente.

Se Roberto avrà cura anche di studiare in modo più approfondito non solo cosa propone il mercato ma anche cosa richiede il cliente, cercando di uscire dal proporre fotografie un po’ troppo viste ma andando a scovare nicchie di mercato profittevoli, i risultati concreti non si faranno attendere oltre l’anno.

Promosso!

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