Ho iniziato nel 2007 a scattare immagini. Già dal primo momento avevo in testa la possibilità di lavorare da casa come fotografo microstock a tempo pieno, conciliando professione e famiglia. Ma ad un certo punto ho cambiato idea. In questo post ti spiego il perché della mia scelta.

Lavorare da casa come fotografo: il sogno

Circa dieci anni fa, durante una passeggiata sulla neve, decisi di fare un passo importante per la mia vita e acquistare la prima macchina fotografica seria: una Canon 450d (oggi scatto con Canon 5D Mark II).

Il motivo era semplice. Mi ero stufato di parlare di fotografia e scattare qualche immagine per sentirmi dire bravo dai miei amici e parenti. Volevo mettermi in discussione e fare giudicare il mio lavoro fotografico da qualcuno che non avesse con me debiti di simpatia e di parentela.

A questo si aggiunse la voglia di mettere da parte quei due soldini che mi permettessero prima di ripagarmi l’attrezzatura, poi di acquistare una progressiva libertà finanziaria dal mio lavoro a tempo pieno (facevo e faccio ancora oggi l’impiegato).

Il tutto in un percorso che, nella mia immaginazione, mi avrebbe portato trasformare la mia passione fino a farla diventare il mio nuovo lavoro: il Grande Sogno. La fotografia microstock mi sembrava, all’interno del gigantesco mondo della fotografia, la via più veloce per misurare il mio valore come fotografo, guadagnare e acquistare la mia libertà finanziaria. Le prime agenzie a cui mi iscrissi furono Shutterstock, 123rf e Fotolia. Dopo qualche mese incominciai a vendere le mie prime fotografie.

E poi, vuoi mettere? Lavorare quando vuoi e dove vuoi, magari dalla spiaggia…

Arriva la dura realtà…

fotografia digitale reflexL’idea di lavorare da casa, seguendo i tuoi ritmi e ritrovando finalmente la tua libertà nell’organizzarti la vita è molto romantica. Possiamo fare un giro in libreria e renderci subito conto di quanta letteratura, prevalentemente anglosassone, ci invita a lasciare tutto e fare quello che ami. Viva la mobilità nello spazio e la liberta nell’uso del tempo!

Tuttavia, iniziando questo percorso che teoricamente mi avrebbe portato a licenziarmi dal mio attuale lavoro di impiegato e andare verso la meravigliosa destinazione del trasforma la tua passione nel tuo lavoro, mi accorsi molto presto di alcune cose che non mi ritornavano. La pratica si stava rivelando diversa dalla teoria.

1 – Lavorare da casa quando vuoi non è possibile

E’ possibile lavorare meglio integrando il tempo lavorativo con il tempo famigliare, ma non è possibile lavorare quando vuoi. Il messaggio che passa dalla manualistica del self help anglosassone è: massima flessibilità, minimo sforzo. In verità la flessibilità non è massima perché se hai una famiglia ti adatti anche alle sue esigenze proprio perché sei a casa (…d’altronde, adesso sei a casa e sei più flessibile, no?). Inoltre, il tempo totale che dedichi lavorando da casa è tutt’altro che limitato. Anzi: proprio perché è la tua attività e ti ci identifichi (specie se hai una partita IVA), finisci per pensarci anche la notte. Se sei interessato ad approfondire il falso mito del lavora quando vuoi, guadagna quanto vuoi ti invito a leggere l’articolo 6 balle che ti diranno quando diventerai fotografo professionista

2 – Lavorare da dove vuoi non è possibile

Sono stanco di leggere online di gente che vuole venderti qualche corso per imparare a lavorare dove vuoi, meglio ancora se in spiaggia in riva al mare. Hai mai provato a lavorare da una spiaggia? Io sì, ho provato a fare l’editing di un servizio fotografico di 300 immagini. Ed è stata una delle peggiori esperienze della mia vita.

Innanzitutto non vedi il monitor: c’è troppa luce. In secondo luogo non azzardarti a metterti vicino alla sabbia perché per quanta attenzione tu faccia i granelli riusciranno meticolosamente a trovare la strada per la tua tastiera.

L’ideale è trovarsi un bar all’aperto con una zona d’ombra vista mare, dove puoi con tutta calma lavorare al tavolino senza essere disturbato. Facile, no? Balle! Tutti ti disturberanno perché loro sono li per divertirsi e fare casino mentre tu cerchi di trovare la concentrazione per fare fotoritocco rimuovendo i loghi delle etichette dai vestiti dei tuoi modelli. Nella migliore delle ipotesi sembri uno sfigato asociale e dopo un’ora incominci a interrogarti sul tuo significato in un contesto in cui non c’entri niente.

Per quanto riguarda l’opzione di lavorare da casa come fotografo può essere utile l’esperienza di un caro amico giornalista che, dopo 6 mesi di scrittura poco produttiva da casa, mi ha detto: Paolo, ascolta: fa come faccio io. Prenditi uno spazio di co-working fuori e tua moglie e i tuoi figli ti lasceranno finalmente lavorare. La verità è che lavorare da casa come fotografo se hai una famiglia richiede un vero lavoro di team. Le prime volte sarà necessario trovarsi un locale fisicamente distinto rispetto al resto della casa e fare una cosa antipatica come chiudere la porta. Anche chi vive con te dovrà capire che il tempo che dedichi al lavoro è lavoro vero ed evitare di disturbarti ogni pochi minuti chiedendoti …hai fatto questo?

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3 – Lavorare da casa è un’anomalia sociale

Ci può piacere o meno, ma non è questo il punto. Oggi lavorare da casa è una cosa strana. La maggior parte dei tuoi conoscenti ti guarderà con un grosso punto interrogativo in testa, tra il preoccupato e lo spaventato. Uno che lavora da casa è fuori dagli schemi oggi in Italia. Le persone che conosco e a cui spiego che posso lavorare da casa come fotografo si incominciano a tranquillizzare quando spiego che ho anche la partita IVA. In qualche modo riconoscono queste due parole… partita IVA… e a quel punto diventi già più classificabile negli schemi. Ma la verità è che solo quando confesso di avere un doppio lavoro, uno dei quali normale e da lavoratore dipendente, si tranquillizzano. A quel punto rientro pienamente nelle categorie accettate socialmente: il lavoratore dipendente è confortante, non sovverte l’ordine delle cose.

4 – Lavorare da casa rischia di renderti solo

E’ una conseguenza del punto precedente. Mi trovo personalmente in una situazione ibrida, avendo io un lavoro da impiegato dipendente di una grande azienda che mi permette di utilizzare saltuariamente il telelavoro e un lavoro da casa come fotografo. Ti riporto però una sensazione comune che ho ricevuto da molti miei amici che hanno fatto la scelta di lavorare da casa buttandosi al 100%: giornalisti, fotografi, artisti.

lavorare da casa come fotografoLa loro preoccupazione, prima di fare il grande salto da lavoratore dipendente a ditta individuale, era quella economica. La loro preoccupazione era arrivare a fine mese senza che staccassero la corrente elettrica. In verità, nella stragrande maggioranza dei casi questa si è rivelata essere una preoccupazione infondata. Il vero scoglio non previsto e contro cui si va a sbattere è quello di essere unico: potere gestire con maggiore flessibilità tempi e luoghi di lavoro ti rende diverso dalla maggioranza. E’ molto più difficile riuscire a resistere alla solitudine della tua scelta nel lungo periodo rispetto a pagare le bollette.

Non solo: lavorare da casa rischia di portarti a isolarti in modo quasi inconsapevole. Per non cadere in questo letargo sociale diventa importante, qualora tu decida di scegliere la strada del lavorare da casa, imporsi una serie di occasioni sociali magari tra operatori del settore. In questo senso, i workshop di fotografia sono utilissimi.

Conclusioni

In questo post ho voluto togliere una patina di romanticismo al lavora da casa e fai quello che vuoi, storia veramente troppo abusata online. Si può lavorare da casa e lo si può fare con grande soddisfazione, sapendo che comunque ci sono dei piccoli prezzi da pagare e sopra ne trovi descritti alcuni. Personalmente ho scelto (fino ad oggi) una soluzione ibrida: lavorare da casa come fotografo mantenendo il mio lavoro da impiegato dipendente di una multinazionale. Sicuramente la possibilità di potere utilizzare alcuni giorni al mese di telelavoro mi facilita a conciliare gli impegni grazie alla grande flessibilità di questa soluzione. Sono fortunato, lo so, ma ho anche cercato un lavoro da dipendente che avesse queste caratteristiche.

Lavorare da casa fa per te? Non posso rispondere io al tuo posto, ma mi sento di lasciarti un consiglio. Prenditi tre giorni di ferie e incomincia a lavorare da casa come fotografo simulando una tua giornata tipo di quando sarai libero dal tuo lavoro dipendente. Analizza la tua agenda di fotografo quotidiana, l’attrezzatura che ti serve, la comprensione della tua famiglia nel rispettare i tuoi tempi di lavoro… è un esperimento preziosissimo!

A presto

Paolo

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