Museum interiorIn questo secondo appuntamento cerchiamo di concludere alcuni ragionamenti su un tema che spesso fa venire il mal di pancia al fotografo microstock: l’utilizzo delle liberatorie. Se hai perso il primo post puoi ritrovarlo qui. Tutto questo ti aiuterà ad evitare di fare come me, che qualche tempo fa ho inviato la fotografia  che vedi qui a fianco dell’interno del Louvre di Parigi e poi mi sono stupito che non sia stata accettata dalle agenzie microstock (e bravo Paolo, continua così!)

Dopo avere scritto cosa richiede una liberatoria, vediamo adesso alcuni soggetti liberamente fotografabili e vendibili nelle agenzie microstock. Attenzione: si tratta di regole generali soggette a diverse interpretazioni più o meno restrittive a seconda del paese in cui vengono applicate.

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Proprietà che non richiedono la liberatoria

  • Panorami cittadini: ok se contengono molteplici edifici e sono rimossi i simboli riconoscibili (es. cartelli pubblicitari, insegne, numeri civici…)
  • Proprietà pubbliche dall’esterno: scuole pubbliche, edifici governativi, parchi…
  • Luoghi famosi se classificati di pubblico dominio. E qui c’è da impazzire: la Statua della Libertà è di pubblico dominio, ma il London Eye no e quindi non si potrebbe fotografare e inviare in agenzia senza property release. Come si fa a saperlo? Nessuno te lo dice, bisogna informarsi. Stesso dicasi per il simbolo di Las Vagas, che è di pubblico dominio e pertanto dovrebbe essere accettato dalle agenzie, mentre lo Stadio Olimpico di Pechino no.

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Insomma: una situazione decisamente confusa

Assolutamente sì. Qui di seguito puoi trovare la casistica di alcune situazioni ancora più curiose.

  • Torre Eiffel: ok se fotografata di giorno perché di pubblico dominio, no se fotografata di notte perché l’illuminazione è coperta da diritti d’autore.
  • Buckingham Palace: ok se fotografato dall’esterno del perimetro, no se fotografato all’interno del perimetro della proprietà. In generale, tutte le fotografie scattate all’interno di proprietà presentano maggiori restrizioni sulla diffusione delle immagini.
  • Automobili: ho trovato un’agenzia microstock che non accetta fotografie di automobili se la parte dell’immagine che riproduce l’auto copre più del 60% della superficie della fotografia (e come fanno loro a misurarlo? E, soprattutto, come facciamo noi a misurarlo?)
  • Giocattoli. Il singolo giocattolo non è quasi mai fotografabile, ma è accettato se non è soggetto principale dell’immagine e inserito in un contesto più ampio. A meno che non sia un personaggio di notorietà pubblica e tutelato in modo forte dalla legge come i personaggi Disney. Ma che senso ha che il pupazzo di Topolino abbia più diritti della bambola di pezza di mia nipote? Razzismo tra pupazzi?
  • Il panorama della Val d’Orcia è coperto da copyright e non utilizzabile in pubblicità. Giuro che non me lo sono inventato: qui trovate la notizia. Capisco le esigenze di proteggere la Val d’Orcia che amo, ma se io fotografo la tipica fila di cipressi toscani a chi la chiedo la liberatoria? Al cipresso? Oltre quanti cipressi nell’immagine sono considerato fotografo fuorilegge del panorama?

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Fotografo microstock: istruzioni per almeno sopravvivere

Caro Giorgio, che mi hai scritto qualche settimana fa chiedendomi delucidazioni su come funzionano le liberatorie, come vedi la situazione è teoricamente chiara ma praticamente un casino. Ti posso dare qualche dritta di massima, che spero possa aiutare te ed i lettori di questo blog se non ad avere le idee chiare almeno a rischiare il minimo possibile.

  • Se stai preparando un viaggio fotografico, informati prima sui documenti tutelati da proprietà. Con Internet si impiegano veramente pochi minuti ed io stesso lo faccio regolarmente prima di partire.
  • Rimuovi sempre tutto ciò che è troppo riconoscibile: loghi, marche, nomi di locali, numeri civici di edifici. Questi sono tutti rifiutati dagli ispettori delle agenzie microstock a priori.
  • Se sei nel dubbio, includi la proprietà che vuoi fotografare in un’immagine che ritrae una situazione complessiva evitando di farla diventare soggetto principale.
  • Il consiglio più prezioso: lo spazio alla discrezione se accettare o meno un’immagine da parte delle agenzie è veramente enorme. La stessa immagine può essere accettata nella stessa agenzia se capita in mano ad un diverso revisore oppure su un’agenzia diversa. Se hai un soggetto veramente buono e non sai se sarà accettato ma ti senti ragionevolmente tranquillo sul non violare i diritti altrui, realizza diverse immagini dello stesso soggetto cambiando inquadratura e inviandolo a diverse agenzie. Aumenterai la possibilità che l’immagine entri nel circuito di vendita se non dalla porta principale, almeno dalla finestra.

Un abbraccio e un incoraggiamento a tutti

Paolo