Consigli per creare foto, vendere on line e guadagnare con la fotografia microstockE siamo arrivati alla fine di questa serie di post! A dirla proprio tutta ci sarà ancora un’ultima uscita la prossima settimana (sempre il mercoledì, mi raccomando!) dove riassumeremo un po’ il percorso fatto assieme. Ne approfitto però fin da ora per ringraziare tutti voi che non solo avete letto, ma siete intervenuti puntualmente a contribuire con i vostri commenti alle discussioni nate in questi due mesi. Ho imparato da voi sicuramente più di quanto ho insegnato.

Ma veniamo all’ultima immagine della serie. Siamo a Roma (guardando la foto pensavate a Tokyo, non è vero?) in una splendida giornata di sole, con una luce non troppo dura e in posizione giusta. Questa immagine è stata inviata alle agenzie a settembre 2011, ad oggi ha realizzato 280 $ distribuiti in 242 download. Se vogliamo fare una media grossolana tra tutte le agenzie e tutte le fotografie esaminate in questa serie, vediamo che nel lungo periodo il valore medio per singolo download si attesta a circa 1$.

Nel 29% dei casi l’acquirente cercava la keyord Rome e nel 14% Colosseum. La cosa interessante è che la terza keyword per frequenza di ricerca è Roma (13%). Come già avevamo accennato in precedenza, il mondo microstock è prevalentemente anglosassone almeno in termini di linguaggio e i nomi di città italiane nella versione inglese sono ricercati più del doppio rispetto a quelli italiani (e corretti). Può non piacere ai più patriotici, ma ricordiamocene quando inseriamo le keyword.

I dati di scatto sono quelli universali, senza troppa fantasia: priorità apertura di diaframma a f/8, ISO 100, qualità RAW. La buona luce permetteva di non dovere utilizzare il cavalletto. Come potete vedere il blu del cielo è molto profondo e la cosa è dovuta a:

1)     Fortuna: il sole si trovava alle mie spalle e la parte più blu del cielo mi era di fronte

2)     Ho leggermente saturato i colori, ma soprattutto ho abbassato selettivamente la luminosità sul canale blu mediante Lightroom. Non si tratta di interventi troppo invasivi (il rumore digitale nel cielo è rimasto quasi inesistente), ma la differenza sul risultato finale è enorme.

Il momento creativo arriva nel secondo pomeriggio di una calda giornata di agosto, quando il sole ha la gentilezza di posizionarsi più basso sull’orizzonte scurendo il cielo e ammorbidendo le ombre. Il problema vero era limitare l’effetto disturbo delle centinaia di persone e carrettini di souvenir che camminavano in prossimità del monumento. La moltitudine di elementi da correggere era veramente eccessiva sia per pensare una lunghissima esposizione (per tentare di eliminare nella fotografia i passanti che si muovevano), sia per procedere in postproduzione mediante eliminazione di tutto ciò che disturbava (da impazzire!). Insomma: bisognava tagliare mediante l’inquadratura la parte più bassa del Colosseo, anche se la soluzione non mi convinceva troppo.

Consigli per creare foto, vendere on line e guadagnare con la fotografia microstock

Perché questa immagine e non un’altra? La scelta di tagliare la base del monumento non era per niente elegante, ma era il male minore. Dovendo procedere in tal senso si può vedere come l’immagine qui a fianco, facente parte della stessa serie, sia risultata veramente penalizzata da questo taglio. L’immagine con inquadratura orizzontale presenta un Colosseo “basso e chiatto”, mentre quella in apertura di post limita i danni grazie al taglio verticale. Attenzione: non è l’immagine perfetta e ne sono consapevole, ma sicuramente funziona più della seconda visto che vende enormemente di più (e il mercato ha sempre ragione).

Perché la prima immagine ha venduto? Come fotografi ci piacerebbe avere condizioni sempre perfette ma la verità è che nella maggior parte dei casi ci ritroviamo a lavorare in condizioni che non lo sono affatto. Può essere il meteo, oppure un elemento di disturbo che non possiamo spostare, in questo caso moltissimi elementi di disturbo che hanno imposto una scelta drastica come il taglio del primo livello del Colosseo. L’immagine di apertura post non è tra le mie preferite, ma ho cercato di limitare i danni con la fantasia e gli elementi che avevo a disposizione per riuscire a confezionare un prodotto comunque vendibile. Se mi chiedete per quale motivo questa immagine venda, penso che la ragione sia soprattutto legata al bel blu profondo del cielo (e qui molto ha fatto la fortuna). Insomma: come fotografi microstock riceviamo un mazzo di carte da gioco ogni volta che usciamo con la nostra fotocamera in borsa. Non ha senso lamentarsi del perché quel giorno le carte che ci sono state date non siano fortunate. Penso abbia molto più senso giocarcele al meglio, anche se non sono buone.

Con questo post si conclude ufficialmente la serie Vendere foto online. La prossima settimana riassumeremo quello che abbiamo imparato in questo percorso assieme e ci prepareremo a guardare avanti. Le idee per i prossimi temi sono veramente tante (troppe!) e avrei bisogno del vostro aiuto per selezionare i temi che potrebbero essere di maggiore interesse. Se volete fare proposte questo è il momento giusto! Per chi avesse perso i post precedenti di questa serie li trovate al link Vendere foto online.