Seconda puntata di questa miniserie di post dedicata a cosa ho imparato in 10 anni di fotografia microstock. Puoi trovare qui il post precedente.
Il mio posizionamento sul mercato microstock
In questi anni sono stato insultato e osannato a periodi alterni per la mia scelta di lavorare nel campo della fotografia microstock.
La mia attuale posizione lavorativa è questa: lavoratore dipendente in una grande multinazionale e ditta individuale (partita IVA) come fotografo. Ho un doppio lavoro. Nel mio caso (lavoratore dipendente da azienda privata, mentre se fossi dipendente pubblico le cose si complicherebbero) è una posizione perfettamente lecita.
E’ buona prassi comunicare alla propria azienda l’apertura della partita IVA, cosa che io ho fatto, ma se stiamo proprio a vedere non sarebbe neanche obbligatorio. Detto questo, siccome io non voglio litigare, ho comunicato in forma scritta la mia intenzione di aprire un’attività lavorativa non in concorrenza con il mio datore di lavoro e, dopo via libera del datore di lavoro, ho proceduto a contattare un commercialista per le pratiche relative all’apertura della partita IVA.
E’ obbligatorio avere un commercialista per aprire partita IVA? No. Aprire partita IVA lo puoi fare tranquillamente tu da solo, ma sono tutte le pratiche ad essa legate e soprattutto la necessità di rimanere costantemente aggiornato sulla materia che richiedono la presenza di un professionista.
Quindi il mio consiglio, se deciderai di aprire partita IVA, è quello di evitare il fai da te e rivolgerti a un professionista, impiegando il tuo tempo in attività a più alto valore aggiunto (come fotografare) (o anche dedicare più tempo alla tua famiglia, ad esempio).
Iniziamo con i miei clienti più affezionati, quelli che mi insultano perché sono un fotografo (anche) microstock. Normalmente sono fotografi a tempo pieno, spesso utilizzano tecniche tradizionali che io ammiro come lo sviluppo delle immagini in camera oscura. Pensano che io sia uno che fa fotografia per hobby. Sono arrabbiati con me perché io rappresento la fotografia microstock e tutto ciò che contribuisce a uccidere il mercato fotografico tradizionale. Per loro sono un emissario del Demonio. Mi accusano di essere la ruota di un meccanismo che trita i lavoratori del settore fotografico. Con la prostituzione della mia fotografia per pochi centesimi sono causa della crisi economica e della loro crisi di nervi. La qualità della mia fotografia è pessima a prescindere dal fatto che abbiano visto le mie immagini o meno.
Seconda categoria di persone: quelle che vedono in me un guru della fotografia. Mi vedono come uno che ce l’ha fatta, è riuscito a vivere di fotografia microstock (qui ci deve essere un fraintendimento perché non è vero) e distribuisce gratis consigli aiutando chi vuole iniziare il suo percorso fotografico (questo invece è vero). Alcuni apprezzano il blog e spesso tornano a commentare. Mi vedono come una storia di successo (questo invece è solo parzialmente vero e comunque solo oggi: dieci anni fa le mie fotografie erano proprio brutte e io guadagnavo niente). Secondo alcuni io moltiplico i pani e i pesci e mi danno ragione. Sono tutte cose che mi fanno estremamente piacere e peccato che non le dica mia moglie, che ha un’opinione parzialmente diversa in merito.
La verità è che ho scelto una terza via.
Io non sono uno che fa fotografia microstock per hobby e non sono un guru che vive di fotografia microstock.
Ho scelto consapevolmente di avere un impiego da lavoratore dipendente da lunedì a venerdì, orario 08.30 – 18.00 circa, come molti dei lettori di questo blog. Ho preso in considerazione l’idea di lasciare il mio primo lavoro per dedicarmi esclusivamente alla fotografia ma è un’idea che ho scartato.
Sostanzialmente perché il mio primo lavoro mi piace, mi da sicurezza, mi permette di non trasformare una passione (la fotografia) in un mostro (il dovere di fotografare per dare da mangiare alla mia famiglia). Questo mi permette di essere libero e di fotografare quello che mi piace, con un occhio a quello che vendo ma non essendone schiavo. Per me è più importante essere libero e avere poco stress che guadagnare qualche euro in più: la qualità della mia vita è più importante dei soldi, dei quali ne ho per magiare, pagare le bollette e il mutuo. E questo mi basta.
Allo stesso tempo non sono uno che lo fa per hobby. Ho la mia partita IVA, pago le mie belle tasse dichiarando il tutto, scelgo di partecipare alla giostra della fotografia professionale e quindi pago il biglietto perché è giusto. Dedico molte ore a questa attività sottraendole al sonno ma preservando il tempo dedicato alla famiglia. In un anno faccio upload di immagini 48 settimane su 52, curo le agenzie con cui lavoro e ottimizzo gli investimenti. Per me è un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti.
Riassumendo: non sono un fotografo a tempo pieno, non sono uno che lo fa per hobby. Sono una persona che ha una ditta individuale come fotografo (partita IVA e tasse incluse) e che ha due lavori: impiegato e fotografo. Non è sempre comodo ma ne sono orgoglioso. La mia priorità è l’equilibrio tra lo stile di vita che voglio (in primis voglio tempo da dedicare ai miei affetti) e le soddisfazioni che mi arrivano dai miei due lavori. Per qualche misterioso motivo sono in questo momento nell’esatto punto di equilibrio.
Il mio flusso di lavoro per la fotografia microstock.
Non ho mai creduto nella scelta dell’esclusività e pertanto non vendo le mie immagini in esclusiva (c’è una piccola eccezione per Arcangel Images) e tanto meno sono un fotografo esclusivo per un’agenzia.
Ho imparato dalle persone che piangevano sui diversi gruppi Facebook quanto possa costare mettere tutte le uova in un unico paniere (ovvero dare il proprio portfolio fotografico a un’unica agenzia in esclusiva) e fare la frittata quando quel paniere cade a terra. Come ad esempio è capitato a molti fotografi esclusivisti su iStock quando qualche anno fa questa agenzia microstock ha scelto senza preavviso di rivedere tutte le commissioni al ribasso, facendone pagare il prezzo ai fotografi vincolati da esclusività.
Preferisco la libertà di scelta del collaborare con tutte le agenzie con le quali reputo opportuno farlo, oltre al fatto che avendo molteplici agenzie riduco l’esposizione al rischio.
Produco mensilmente circa un centinaio di fotografie microstock finite (inclusi quindi i metadati). Collaboro con 25 agenzie microstock e quasi settimanalmente faccio l’upload delle stesse 20 immagini a tutte le agenzie. Per l’elaborazione e catalogazione delle immagini utilizzo Adobe Lightroom.
L’agenzia di fotografia microstock Shutterstock rappresenta la mia principale fonte di guadagno, anche se negli ultimi mesi ho notato una flessione negli incassi.
Per fare l’upload utilizzo il software gratuito Filezilla, che reputo la migliore soluzione in assoluto dopo averne provate molte, con l’eccezione di iStock per il quale utilizzo per l’upload il software Deepmeta.
Inizio il mio upload il venerdì sera, finisco il sabato a metà mattinata e dedico un paio di ore prima del pranzo, se il mio bimbo me lo consente, all’inserimento delle categorie delle immagini appena inviate e alla manutenzione delle agenzie (ovvero vedo gli upload che non sono andati a buon fine, controllo se ci sono problemi sui protocolli FTP di Filezilla, se un’agenzia mi fa arrabbiare la candido alla cancellazione…)
Una volta al mese circa faccio il punto della situazione misurando il risultato in termini di guadagni, numeri di vendite, fotografie bestseller che in quel momento stanno tirando sul mercato. Lo faccio utilizzando le statistiche di Shutterstock.
Non impazzisco controllando in modo ossessivo le statistiche: lo facevo in passato e mi sono accorto che l’eccesso di controllo è tempo buttato via. E’ importante avere l’idea dell’andamento generale ma non diventare ossessivo-compolsivo.
In sintesi: 20 fotografie x 25 agenzie x 48 settimane all’anno = 24.000 upload annuali. Il microstock è qualità, ma la quantità è altrettanto importante.
L’importanza della formazione fotografica
Ancora più strategica del mio flusso di lavoro è la scelta di considerarmi per sempre uno studente. Pianificare e rispettare le occasioni di formazione fotografica è a tutti gli effetti parte integrante del mio flusso di lavoro.
Penso che continuare a migliorarsi come fotografo sia più importante dell’acquisto di nuova attrezzatura. Questo fa particolarmente arrabbiare chi mi scrive per chiedermi consigli se sia meglio Canon o Nikon, e legge in risposta che è meglio risparmiare i soldi e partecipare a un buon corso di fotografia.
E non solo di fotografia.
Le aree in cui ho cercato di migliorarmi nel corso degli anni sono tre:
- Tecnica fotografica
- Postproduzione
- Marketing, specificatamente tutto ciò che può essere applicato al mercato fotografico
Il mio ciclo di formazione annuale, che ha subito una bella scossa di terremoto negli ultimi due anni dopo l’arrivo del mio bimbo, è composto da:
- Annualmente: un workshop in aula di tecnica fotografica, normalmente di circa 10 lezioni
- Trimestralmente: un corso online di tecnica fotografica, postproduzione o marketing. Ci sono tantissime opzioni sulla rete. Io utilizzo Lynda.com ma anche i corsi di postproduzione di Serge Ramelli sono ottimi (seguirne due o tre è utilissimo, poi tendono a ripetersi un po’). Specificatamente sul mondo del microstock footage (filmati), Daniele Carrer ha realizzato un ottimo corso che vale fino all’ultimo centesimo il costo elevato.
- Mensilmente (ma a volte non ci riesco): un libro di fotografia o marketing fotografico.
Ci leggiamo tra un paio di settimane, con una chiacchierata tra amici sul giusto approccio alla fotografia microstock.
Paolo
Grazie Paolo, ottimi consigli come al solito!
Si, ok…dettagliatissimo.
Ma quanto ti rimane in tasca MENSILMENTE, al netto di tutte le spese e le tasse ?
Buongiorno,
1) Non è obbligatorio ma salutare, firmarsi e NON SCRIVERE IN STAMPATELLO (che nel web equivale ad urlare) è sicuramente gradito.
2) Il mio fatturato medio mensile varia tra i 900 e 1100 euro, le spese (ammortamenti attrezzatura fotografica, licenze software, abbonamento Internet, formazione etc.) variano tra i 200 e i 300 euro mensili. Quindi i guadagni sono di circa 800 euro netti mensili esclusivamente di fotografia microstock (vendo anche le mie fotografie su altri canali non toccati da questo post, ne parleremo in seguito).
3) Per le tasse non posso dare consigli perchè ogni situazione personale è diversa. Nel mio caso, avendo un lavoro dipendente e partita IVA, INPS e INAIL sono già pagate dal mio datore di lavoro e pertanto il carico fiscale è veramente minimo.
A presto
Paolo
Ciao Paolo
È bello ritornare a leggere i tuoi blog..
Mi stavo quasi disinteressando ormai del microstock non leggendoti più…
Quello che mi sorprende e che cmq lo avevo già capito è quanto lavoro c’è dietro…
Non so se riuscirei…
Anche perché io ho una bimba piccolissima e quando non lavoro il tempo lo dedico a lei….
Parlando del blog invece quello che non capisco e questo odio che hanno i fotografi per il microstock e che ci lavora… Non sei il primo che lo dice…
Anche in un noto sito di fotografia notai questo disprezzo da molti fotografi professionisti….
Cmq sono felice di riseguirti…
Ho solo una domanda…
Forolia e di Adobe e adesso faccio fatica a rientrare nel mio account… In più non mi inviano una nuova password per accedere… Non è mi hanno cancellato?
Ciao a presto
Ciao Massi,
Grazie a te che dedichi minuti del tuo tempo a questo blog. Mi spiace, ma è veramente difficile capire perchè Fotolia non ti permette di rientrare nel tuo account senza avere dei dettagli sulla tua situazione. Quello che posso dirti è che la mia esperienza con Fotolia è sempre stata positiva e non ho mai avuto problemi anche con il servizio assistenza, quindi insisti.
A presto
Paolo
Ci sono riuscito.
Grazie
Ho una domanda.
In un noto sito di fotografia c’è un argomento su microstock dove alcuni utenti probabilmente stockisti, dicevano che ormai il mercato di immagini è sempre più in calo e che provare ora a inviare e vendere foto non c’era più guadagno e le agenzie ora si affidano ai primi collaboratori iscritti.
Cosa ne pensi tu?
Secondo chi inizia adesso può avere qualche possibilità di avere un vero guadagno, magari non come il tuo e rimanere almeno soddisfatto visto il tanto lavoro che c’è dietro oppure no?
Grazie
Massi
Ciao Massi,
Mi fa pensare perchè il tuo commento avrebbe potuto essere scritto 10 anni fa, con le stesse parole. E questo non perchè tu abbia avuto un’osservazione fuori luogo, ma perchè 10 anni fa (quando ho iniziato io ad occuparmi di microstock) si dicevano sui vari forum esattamente le stesse cose: è tardi, il mercato è saturo, non si vende più.
In breve: non lo so se sia tardi. Meno male che io 10 anni fa non ho creduto a chi mi diceva che il mercato del microstock era morto, altrimenti non mi sarei acquistato l’appartamento in cui oggi vivo.
A presto
Paolo
In effetti è difficile dire se oggi sia tardi per iniziare con il microstock. Per la mia personale esperienza mi verrebbe onestamente di dire NI.
Ho iniziato nel 2014 ed oggi ho un portfolio di circa 4000/5000 immagini sulle principali agenzie consigliate da Paolo raggiungendo un guadagno pari circa alla metà di quello di Paolo; credo e spero ci siano ancora margini di miglioramento.
Negli ultimi tempi ho notato comunque certi cambiamenti sui quali forse è utile riflettere e li espongo in modo didascalico e non necessariamente in ordine di importanza:
– la vita media delle foto, anche di una buona foto che vende, si è drasticamente abbassata per cui si è ridotto il tempo utile entro il quale farci un guadagno accettabile
– con 1.5 milioni di foto nuove a settimana su Shutterstock si fa dura, se non impossibile, trovare delle nicchie di mercato
– le agenzie, anche Shutterstock, stanno orientandosi verso i contenuti video, segno probabilmente che di foto, forse, ce ne sono già abbastanza; riconvertirsi come videografo professionale non è peraltro cosa semplicissima
– il cambio euro/dollaro è molto a nostro sfavore
– si vendono (stranamente) sempre meno foto con licenza estesa; le Single & other, qualche anno fa pagate benino, oggi vengono vendute quasi come quelle Subscription
Nonostante tutto non mollo e continuo ma mi sento di dire che è molto dura considerando che c’è molto lavoro da fare e tempo da dedicare; se si dedicano solo dei ritagli di tempo temo che non ci possano essere grandi aspettative…
A presto,
ciao.
Ciao Paolo e bentornato di nuovo!
Come avevi scritto contribuisci a numerose agenzie tra le quali, se non ricordo male, Panthermedia.
A proposito di questa avrei una domanda da farti: tu sei un collaboratore di questa agenzia, e quindi fai tu l’upload delle immagini, oppure le tue foto vengono caricate in automatico su questa agenzia da altre agenzie di cui panthermedia è partner?
Ti chiedo questo perchè girando sul web mi sono accorto di aver un account a mio nome su panthermedia, con oltre mille foto caricate, ma io non sono un collaboratore di questa agenzia e su questa non ho mai aperto un account.
Cosa potrebbe essere accaduto?
Grazie mille e a presto.
Buongiorno Francesco,
Ti confermo che faccio personalmente l’upload delle mie immagini a Panthermedia. Per quanto riguarda la tua situazione suppongo che tu abbia fatto l’upload di tue immagini con un’agenzia che abbia un contratto di distribuzione mediante il network Panthermedia. E’ una situazione abbastanza comune: ho personalmente trovato mie immagini in agenzie delle quali non conoscevo neanche l’esistenza.
A presto
Paolo
Forse perché chi dice così è perché non c’è la fa o gli è andata male…
Beh quello che penso io è che ci vuole molta attenzione a quello che richiede il mercato e riuscire a proporlo nella maniera giusta…
Grazie
Massi
Ciao Paolo, sono contenta che tu abbia ripreso in mano il tuo blog. Il tuo modo di comunicare le tua esperienza di fotografo microstock e comunque il tuo impegno in questo tipo di attività è sobrio e incoraggiante e, soprattutto, non gridi ad alta voce criticando il mondo (…). Ti leggo volentieri ora come un anno fa.
Sto continuando a caricare in modo costante e sto avendo dei buoni risultati, o meglio risultati altalenanti.
Al di là del piccolo introito mensile ritengo che ci sono altri vantaggi nel fare questo tipo di attività. La trovo divertente e stimolante. Ogni qualvolta che mi dico… “uffa, dovrei vendere di più con più di tremila immagini!!” ripenso a quello che hai scritto qualche tempo fa… ci voglio come minimo 3 anno per vedere dei risultati… e allora mi metto il cuori in pace,(è solo un anno e mezzo che ho iniziato).
Ho mantenuto costante SS, fotolia e 123rf , con dreamstime e deposithphoto mi sono fermata perchè ritengo che non ne valga la pena. Alamy credo che sia un buon investimento. Con questa agenzia bisogna avere molta pazienza, ma ne vale la pena….
Leggo nel tuo articolo che è importante avere un buon rapporto con i social… non ne sono molto convinta, Forse perchè non ho il tempo materiale. In che modo i social, sulla base della tua esperienza, possono essere importanti per l’attività?
Buon lavoro… ciao
lorenza
Ciao Lorenza, e grazie per il tempo che dedichi a leggere questo blog.
A me non piacono i social. Non mi ci ritrovo, sono naturalmente più introverso che estroverso, non voglio fare sapere i fatti miei in giro. Eppure me li faccio piacere.
L’estrema sintesi è che non possiamo rifiutarci di comunicare. Anche quando non ne abbiamo voglia. Anche quando siamo assenti: come scrivi tu in apertura post, ti sei accorta che per un anno io non ho scritto. La mia assenza ha comunicato. E i social sono un mezzo di comunicazione potente.
Ti faccio un esempio personale di opportunità arrivata mediante social.
Qualche tempo fa ho letto il bellissimo eBook https://brutallyhonestmicrostock.com/ di Alex Rotenberg, dedicato al mondo del microstock. Ho contattato Alex (mediante social) per fargli i complimenti. Ho scoperto (mediante social) che per caso si trovava a Milano, dove io lavoro. Ci siamo visti per una pizza e la volta seguente siamo usciti con macchina fotografica al collo per fotografare questa splendida città. Ci sentiamo spesso (mediante social) per scambiarci idee e migliorarci a vicenda come fotografi.
Tutto questo, senza social, non sarebbe stato possibile. Che i social mi piacciano o meno. Semplicemente, i social portano opportunità inaspettate.
Grazie e a presto!
Paolo
Ciao
Leggo volentieri i post, sto solo iniziando l’esperienza del microstock. Per ora ho fatto l’upload di una quarantina di foto (le ultime dedicate alla stagione autunnale). Ho iniziato con due agenzie per ora (Shutterstock e Adobe/Fotolia) anche per capire come funziona. Ho letto anche due tuoi ebook e sono utili relativamente all’approccio a questo mondo fotografico (utili i commenti sul perché funzionava o no un’immagine).
Ma ora che mi hanno accettato le fotografie (confermo che le due agenzie si comportano in modo diverso: Adobe ha scartato foto accettate da Shutterstock) tu le riorganizzi in qualche modo? Ho visto che si possono creare set o raccolte: è utile nella tua esperienza? Oppure bastano le keywords?
Grazie per i consigli.
Ciao Claudio,
Grazie per la tua fiducia. Sulla base della mia esperienza l’organizzazione delle fotografie per raccolte non ha pagato. Non voglio dire che sia inutile, semplicemente che per il genere di fotografia che faccio io il tempo investito non è ritornato in termini di aumento di guadagni.
Punto molto sulle keywords, soprattutto se incluse nel titolo e nelle descrizioni.
A presto
Paolo
Ciao Paolo,
Innazitutto complimenti per il blog, volevo farti una domanda in merito al caricamento delle foto.
Io ho iniziato da poco, solo con Shutterstock e Adobe Stock, anche se ho iniziato a vendere qualcosina solo sul primo, pur avendo solo 25 foto nel mio portfolio. Volevo chiederti come organizzi i caricamenti, perchè leggo nel post che carichi le tue foto su 25 agenzie diverse, e mi serva un lavoro immane da svolgere, anche solo il copia/incolla di titolo e tag prende moltissimo tempo.
Come sei riuscito ad ottimizzare i tempi di caricamento e pubblicazione?
Ciao Emanuele e grazie dei complimenti!
Il mio flusso di lavoro è molto semplice ed è composto da due momenti.
1) Elaboro tutte le immagini con Lightroom e inserisco i metadati per ogni singola immagine un’unica volta. Non copio titoli, keyword e descrizioni perchè lo faccio all’inizio del processo di produzione dell’immagine.
2) Per fare l’upload utilizzo Filezilla: impiego circa 10 minuti per impostare il mio upload settimanale e faccio un click. Lascio lavorare il pc tutta la notte. Alla mattina dopo, quando mi sveglio, l’upload è terminato. Semplicissimo!
A presto
Paolo