Quarta puntata di questa miniserie di post dedicata a cosa ho imparato in 10 anni di fotografia microstock. Puoi trovare qui il post precedente.

 

Consigli sparsi di buon senso che (almeno per me) hanno funzionato

In questo post troverai 5 consigli, non solo di fotografia microstock, utili ad aumentare la tua produttività in fotografia. Nel mio caso l’hanno più che raddoppiata.

Non c’è un ordine preciso e alcuni consigli sono di fotografia, altri meno. Facciamo finta di essere seduti ad un pub e siamo all’ultima birra, quella che poi saluti tutti quanti e te ne vai a casa (non guidando, please).

Ecco cosa ti direi…

 

1) Usa meglio il tuo tempo eliminando il superfluo

Il primo consiglio riguarda come gestisci il tuo tempo. Che poi è una grande sciocchezza, perché il tempo non si gestisce: lui c’è e va avanti con o senza il tuo permesso. Piuttosto sei tu che ti devi gestire nel tempo che hai a disposizione e prenderti la responsabilità di quanto ne butti via.

Non credo molto nei sistemi di gestione del tempo professati dai guru anglossassoni del self help semplicemente perché aggiungono complessità alle nostre vite già abbastanza intense.

Dedicare del tempo per creare, gestire e aggiornare un sistema di gestione del tempo porta ad aggiungere l’ennesimo impegno sulla lista quotidiana delle cose da fare.

Se te la senti di segnarti per una settimana su un quaderno quanto tempo dedichi alle diverse attività durante la giornata è sicuramente un ottimo esercizio di consapevolezza, ma oltre la settimana rischia di diventare ossessione di controllo e misurazione fine a se stessa.

Reputo invece molto più utile fermarsi a ragionare su quali siano le poche cose che fanno la differenza nella tua attività di fotografia e concentrarsi specificatamente su quelle.

E’ proprio fermandomi a pensare a come usavo il mio tempo che mi sono accorto che se avessi passato meno ore online a leggere le ultime recensioni di prodotti Canon contro Nikon (ore buttate via, che tanto sono ottimi brand entrambi) e avessi dedicato più tempo all’analisi di cosa vende su Shutterstock o Fotolia (temi, stili, keyword…), avrei venduto di più e forse sarei diventato un fotografo migliore più velocemente.

Quello che è sicuro è che il mare digitale in cui tutti coloro che si cimentano nella fotografia microstock devono imparare a nuotare è un gran mangiatempo.

Mi è capitato tantissime volte, soprattutto all’inizio, di iniziare una sessione di postproduzione fotografica, entrare in Lightroom, iniziare a sistemare l’esposizione, la saturazione… e dopo 30 minuti essere su Facebook non sapendo come ci sono arrivato.

In sintesi, il consiglio è questo. Concentrati su poche cose essenziali (si tratta delle attività che ti portano un maggiore valore anche economico) e elimina il resto.

 

2) Scrivi i tuoi obiettivi

Io mi sono organizzato in questo modo. La sera compilo una breve lista di quello che voglio concludere il giorno seguente scrivendo anche i miei obiettivi fotografici: magari postprodurre 20 immagini, oppure prendere macchina fotografia e treppiede per andare un paio di ore a fotografare un soggetto, oppure quel corso online di fotografia che voglio iniziare.

Non segno 200 obiettivi: scrivo quelle 5-7 cose importanti che fanno la differenza a fine giornata e ne includo un paio relative al mondo della fotografia.

Possono essere anche cose piccole, ad esempio leggere un articolo di mezza pagina di tecnica fotografica oppure leggere il post su un blog di fotografia. Nulla di eccezionale, semplicemente scelgo poche priorità quotidiane di cui solo una o due a tema fotografico e che possano migliorare me o la mia attività fotografica.

A volte scrivo per punti su un quaderno volante, oppure uso delle mappe mentali collegando i pochi concetti che voglio sviluppare.

Cerco di inserire gli impegni quando possibile durante la mattina (in particolare dei weekend e delle ferie), lasciando libero il pomeriggio e la sera per la famiglia. Da lunedì a venerdì inserisco un paio di serate dedicate anche alla fotografia, approfittando del fatto che devo dormire lontano dalla mia famiglia e sono in Hotel.

 

3) Usa blocchi di tempo continui da 25 minuti

Spesso utilizzo la tecnica del pomodoro: è abbastanza famosa, ma se non l’hai sentita prima te la illustro perché nella sua semplicità c’è una efficacia enorme.

Utilizzo un timer (l’inventore, un ragazzo italiano, utilizzò un timer da cucina a forma di pomodoro e da qui il nome della tecnica) e lavoro o studio per 25 minuti, prendendomene poi 5 di riposo. Quando dico 25 minuti intendo 25 minuti veri, dove non rispondo al telefono, non navigo online, faccio un’unica cosa e cerco di farla bene.

In questo modo riesco a moltiplicare la mia produttività. Normalmente impiego due pomodori (totale: 50 minuti + 10 di pausa) per inserire le categorie delle mie fotografie su circa 15 siti di fotografia microstock. Si tratta dello stesso tempo che impiego per fare postproduzione di circa 20 immagini.

 

4) Riposare è importante quanto produrre

Un giorno alla settimana mi riposo e non tocco materiale fotografico e neanche parlo di fotografia. Se posso, cerco di non pensarci.

E’ il giorno della creatività.

Faccio entrare nella mia testa cose belle che apparentemente sono estranee alla fotografia ma in realtà hanno un enorme impatto positivo: assieme alla mia famiglia visitiamo mostre di quadri, andiamo a camminare nei boschi, oppure ci guardiamo un bel film.

Mi sono accorto che il mio giorno di riposo fotografico è in realtà uno dei più produttivi perché spesso a termine giornata non solo mi ritrovo con molti più stimoli in testa, ma sviluppo delle connessioni mentali senza sforzo che mi portano a realizzare progetti fotografici concreti.

Si dice che le idee più geniali arrivino mentre si fischietta sotto la doccia: non so se le mie idee siano geniali, ma di sicuro arrivano inaspettatamente quando non le sto cercando.

 

5) Utilizza i tempi morti

Un’ultima cosa che ho recentemente imparato: utilizzare i tempi morti. Viaggio molto in auto e aereo, quindi ho spesso dei tempi che rischiano di essere sprecati durante gli spostamenti.

Per me la scoperta di podcast o audiolibri dedicati alla fotografia è stata una piccola rivoluzione. Certo l’argomento della fotografia non è tra i più indicati per un prodotto che è fruibile mediante audio, ma ci sono dei contenuti molto interessanti anche per i fotografi, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di business.

Tra i podcast in assoluto più utili c’è quello di Daniel Carrer: puntate di 20 minuti dedicate agli aspetti tecnici e di business di fotografia microstock. Si tratta di contenuti di altissima qualità completamente gratuiti. Daniele è anche autore del migliore video corso a pagamento sulla fotografia microstock al momento in Italia: non è economico ma te lo ripaghi in tempi brevissimi con i guadagni, quindi lo vedo come un’investimento furbo. E’ semplicemente il migliore video corso su questo tema in circolazione. E in italiano.

Ecco i due preziosi link:

Podcast di Daniele Carrer

Videocorso di Daniele Carrer

Ormai chiamo la mia auto la mia università su ruote: mi fa piacere avere viaggi lunghi proprio perché ho la possibilità di ascoltare contenuti utili e scendere dall’auto con un’idea in più.

 

Puoi aumentare la tua produttività in fotografia?

Sì, e anche di molto, seguendo i consigli che leggi in questo post.

Tutto questo sta in piedi se:

1) sei single e non devi rendere conto a nessuno, vuoi vivere da solo perché sei sociopatico e sei convito che il genere umano non meriti il tuo tempo, oppure…

2) le persone legate a te capiscono e ti danno una mano

Assieme alla mia famiglia abbiamo impiegato un po’ a trovare un equilibrio, ma con mia moglie (e anche il piccolo Lorenzo  di due anni e mezzo è concorde) i patti sono che quando lavoro alla fotografia non ci devono essere interruzioni a meno che la casa non stia andando a fuoco.

Da parte mia c’è l’impegno a sottrarre il minor tempo possibile a loro, anche se questo vuole dire alzarsi alle 05:00 durante le ferie per andare a fotografare ed essere alle 09.00 nuovamente da loro, sorridente e con la colazione pronta.

Nel prossimo e ultimo post di questa miniserie scriveremo del futuro a esamineremo assieme alcune possibili  alternative alle agenzie microstock per vendere le proprie foto online.

Ci leggiamo tra due settimane!

 

Paolo